Errori di gioventù e fragilità emotiva: la strada verso la maturità passa anche dalle cadute

04.11.2025 00:00 di  Luigi Apolloni   vedi letture
Errori di gioventù e fragilità emotiva: la strada verso la maturità passa anche dalle cadute

Il Parma era partito bene, anzi benissimo, nella sfida di ieri contro il Bologna. Il vantaggio iniziale aveva fatto intravedere scenari positivi, la possibilità di costruire una partita di sostanza, di quelle che danno fiducia e punti. E invece, col passare dei minuti, la gara ha preso una piega diversa, complice anche un Bologna che ha confermato di essere una squadra viva, organizzata, capace di attaccare in massa e di creare superiorità in ogni zona del campo. Il Parma, di fronte a questa pressione, non è riuscito a sfruttare gli spazi che inevitabilmente si aprivano, complice anche un terreno di gioco che col tempo è diventato pesante, spezzando ritmo e idee.

Eppure proprio un campo più difficile poteva trasformarsi in un piccolo vantaggio, almeno in teoria, per una squadra più abituata alla lotta e alla sofferenza. Non è stato così. L’espulsione ingenua di Ordonez ha complicato ulteriormente le cose, lasciando i gialloblu in inferiorità numerica nel momento più delicato. Episodi come questi fanno parte del calcio, certo, ma evidenziano quanto serva maggiore attenzione, freddezza e capacità di gestione emotiva. Non deve però subentrare lo scoramento. Il gruppo, l’unità d’intenti, resta l’aspetto fondamentale su cui costruire la ripartenza.

È qui che devono intervenire allenatore e società, richiamando all’ordine chi sembra in difficoltà, sostenendo chi mentalmente rischia di mollare. Serve decisione, serve quella “cattiveria buona” che aiuti a ritrovare tranquillità e serenità. Il Parma deve tornare a credere in se stesso, a proporre in campo ciò che l’allenatore chiede, ma con quella dose di cuore e sacrificio. È il momento di alzare il livello, di trasformare le buone intenzioni in concretezza, perché servono i punti per restare in Serie A. Restare nella massima serie passa da qui: da un gruppo che non si piega, che lotta, e che sa imparare anche dagli errori più ingenui.

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