Cuesta attende la versione migliore dei nuovi acquisti: il Parma deve raccogliere i frutti dei 40 milioni investiti, bisogna stringere i tempi

Ricordate l'impatto di Pellegrino e Ondrejka sul Parma di Chivu? Pochi mesi fa, l'entusiasmo, la spensieratezza e soprattutto i gol dei due nuovi innesti, arrivati nel mercato di gennaio, furono fattori decisivi per la salvezza. In questo avvio di stagione invece, i 40 milioni spesi dalla dirigenza sulla sessione estiva non hanno avuto l'impatto sperato. Le motivazioni possono essere molteplici e per certi versi comprensibili: catapultarsi in una realtà nuova e in nuovo campionato non è mai semplice, con tutte le barriere culturali e linguistiche del caso. Non lo è stato per Keita, che l'anno scorso ci ha messo mesi prima di diventare una garanzia, non lo sarà stato nemmeno per i già citati Pellegrino e Ondrejka, seppur un impatto subito devastante sulla squadra di Chivu.
Venendo al presente, dopo queste prime sei giornate di campionato, possiamo realisticamente dire che finora i nuovi acquisti del Parma non hanno dato l'apporto sperato. Attenzione, ciò non significa che il mercato sia già da bollare come non all'altezza: i nuovi hanno ancora tutto il tempo per mettersi in mostra e imporsi e la speranza è che alla lunga il loro potenziale possa emergere. Tuttavia, le prime sei giornate sono state giocate, i primi diciotto punti a disposizione già assegnati, e quindi è anche giusto valutare quanto sia stato efficace l'inserimento dei nuovi e quanto influente il loro impatto. Per il momento, in queste prime giornate Cuesta non ha potuto ammirare o non ha saputo valorizzare le qualità dei suoi rinforzi, che salvo qualche eccezione, finora hanno deluso e sono chiamati a salire in cattedra per dare una mano al resto della squadra.
L'unico che, per il momento, ha reso al di sopra delle aspettative, è Sascha Britschgi. Vero che lo abbiamo visto poco, ma in brevissimo tempo ha saputo dare garanzie a Cuesta, scalando le gerarchie e conquistando la titolarità nelle ultime tre uscite. Lo svizzero è arrivato solo a fine agosto e a differenza dei compagni ha saltato anche l'amichevole contro la Virtus Entella, visto che era in nazionale, facendo quindi il proprio debutto subito in gare ufficiali. Per essere arrivato da perfetto sconosciuto, con appena tre presenze in Serie A svizzera, il classe 2006 non solo ha segnato, ma ha anche mostrato personalità e intraprendenza, ottenendo subito il gradimento del popolo gialloblu.
Discorso diverso invece per Patrick Cutrone, che di certo ha dalla sua esperienza e conoscenza del campionato. Al suo esordio, l'ex Como ha subito regalato un punto ai ducali, segnando un gol da rapace d'area nel finale di gara contro l'Atalanta. Da lì in poi, Cuesta lo ha sempre schierato dal primo minuto in campionato, insistendo sulla sua convivenza con Pellegrino. In questo ruolo, l'attaccante si è fatto apprezzare più per grinta e sacrificio per effettiva efficacia negli ultimi venti metri. Le difficoltà offensive della squadra non hanno di certo aiutato Patrick, che però non è stato perfetto sotto porta e a tratti sembra aver faticato ad assolvere i compiti di Cuesta, forse non sempre congrui alle sue caratteristiche, come nella ripresa contro il Lecce.
Un altro ad aver avuto spazio è Oliver Sorensen. Cuesta ha fin da subito puntato sul centrocampista danese, uno dei rinforzi su cui sono riposte più aspettative. L'ex Midtjylland ha dimostrato subito di avere eccellenti dote atletiche e si è messo subito a totale servizio della squadra, con grande abnegazione. Tuttavia, al momento sembra ancora non essersi perfettamente abituato ai tatticismi del calcio italiano: troppo spesso ha faticato a trovare una posizione in campo, finendo ad essere poco coinvolto nella manovra e soprattutto faticando a rendersi pericoloso con qualche inserimento. Le aspettative su di lui sono alte, ma c'è bisogno di qualcosa di più.
Grandi aspettative anche su Gaetano Oristanio. Per conoscenza del campionato e qualità, il fantasista ha tutto per essere decisivo in questo Parma. Le sue caratteristiche possono davvero diventare la chiave della sterile manovra gialloblu. Finora però, purtroppo abbiamo visto un Oristanio a mezzo servizio: quando sceso in campo, l'ex Venezia ha mostrato di avere colpi con qualche guizzo, ma al momento è fuori condizione e a Collecchio si lavora per gestirlo e cercare di averlo a pieno servizio il prima possibile. La preparazione estiva da giocatore sul mercato non lo ha aiutato, ora deve metter benzina nelle gambe e iniziare a fare la differenza. E' stato preso per questo, ha le carte in regola per farlo.
Parabole opposte finora per i primi due acquisti dell'estate, Ordonez e Ndiaye. L'argentino è l'unico ad aver svolto l'intera preparazione in gruppo e ormai è a Parma da quattro mesi. Dopo esser partito da titolare nelle gerarchie, pian pianino l'ex Velez è stato scavalcato dai compagni e nelle ultime uscite ha visto il campo con il contagocce. Nell'amichevole di oggi però ha lanciato segnali confortanti, il Parma ha speso più di otto milioni per lui, non può essere il giocatore anonimo visto finora. Al contrario, Ndiaye con il passare delle settimane ha scalato le gerarchie e complice l'infortunio di Valenti ora è il titolare della difesa. In queste uscite, il senegalese ha alternato chiusure preziose a svarioni inspiegabili, dimostrando di avere potenzialità interessanti ma di non esser ancora completamente affidabile. Se lima gli errori e trova continuità, può diventare un difensore di ottimo livello.
Infine c'è chi, per motivi diversi, finora non abbiamo praticamente mai visto. Tolto Frigan, che potrebbe rientrare per il finale di campionato, l'altro giocatore che deve ancora debuttare è Benjamin Cremaschi. L'americano è l'ultimo arrivato ed è stato più tempo in nazionale che in Emilia da quando è a Parma. Gli servirà tempo per entrare nei meccanismi e conoscere il calcio italiano, ma il ragazzo di certo è in forma e in fiducia: le prestazioni e i gol al mondiale Under 20 lo confermano, il Parma ha in casa uno dei talenti migliori di quella fascia d'età. Chi invece ha esordito, ma giocando solo in Coppa Italia, è Mariano Troilo: il difensore argentino non ha impressionato contro lo Spezia e ora attende una seconda chance. Cuesta lo ha osservato da vicino nelle due amichevoli e aspetta il momento giusto per lanciarlo in Serie A. Arriverà il suo momento e dovrà rispondere presente: il Parma ha bisogno dei suoi nuovi acquisti, che ora devono ripagare la fiducia.