Torino, Casadei: "All'Inter con Chivu c'era la regola del ritardo. Se non rispettavi gli orari non giocavi"

Il centrocampista del Torino Cesare Casadei, sul canale Yotube del Torino, in occasione della campagna “Forever Forward” di JD Sports, ha parlato della sua carriera e della sua esperienza all'Inter con Chivu. Queste le dichiarazioni: "Essere giovani nel mondo del calcio significa avere la possibilità di crescere e imparare. Ho avuto tanti esempi positivi durante il mio percorso per fare esperienze e imparare tanto. Spero di essere in continua evoluzione: ogni giorno cerco di migliorare me stesso calcisticamente e umanamente. E’ un percorso nel quale non si smette mai di imparare”.
Com’è andata in Inghilterra?
“Esperienza non facile in alcuni periodi, quando arrivi in un nuovo paese come me a 19 anni e devi imparare lingua e cultura non è semplice ambientarsi. Ma mi ha dato tanto da ogni aspetto, da quello calcistico e a quello umano, sino cresciuto tanto in 2-3 anni e mi sono portato tanti insegnamenti”
Qual è la regola più importante nel calcio?
“Fin da bambino, quando ho iniziato nei settori giovanili professionistici, ho avuto tanti insegnamenti. Quando avevo mister Chivu c’era la regola del ritardo: bisognava rispettare gli orari, altrimenti saltavi la partita e non eri convocato”.
Un consiglio per i giovani?
“Dico di seguire sogni e passioni, soprattutto con il divertimento alla base di tutto”.
Qual è il suo sogno?
“Mi piace sognare in grande, voglio vincere il Mondiale con l’Italia”.
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