Zamparo: "Tosi ha dormito. Quando ha chiamato non potevo rifiutare Parma"

12.07.2019 16:26 di  Alessandro Tedeschi  Twitter:    vedi letture
Zamparo: "Tosi ha dormito. Quando ha chiamato non potevo rifiutare Parma"
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E' un Luca Zamparo infuriato, quello che ai microfoni de Il Resto del Carlino parla del suo trasferimento al Parma, dopo che il ds della Reggiana Doriano Tosi lo ha incolpato del mancato prolungamento con i granata: «Mi prendo gli insulti dei tifosi granata, ma sfido chiunque a rifiutare una proposta del genere: un balzo dalla Serie D alla A con contratto triennale! Solo un pazzo non avrebbe accettato. Poi uno come me...
che vi assicuro ha mangiato tanta merda... Ho fatto di tutto per restare granata. Ho chiesto più volte al Parma di darmi in prestito all' Audace, ma per ragioni legate alla forte rivalità tra tifosi, mi hanno detto no. Ho addirittura chiesto al presidente Quintavalli, un secondo padre per me, se poteva telefonare ai dirigenti gialloblù per forzare il mio trasferimento. Ho rifiutato un sacco di squadre: Pergolettese, Lecco, lo stesso Rimini. Col Modena non sono neppure andato a parlare, il Pontedera mi offriva in assoluto l' ingaggio più alto. Ma aspettavo la chiamata dalla Reggiana».

C'è stata questa chiamata?
«Quando Tosi è diventato diesse mi ha telefonato: gli ho detto che volevo la C e in caso di ripescaggio avrei firmato subito. Abbiamo parlato anche di cifre, accordandoci a parole. Era il 10 giugno, dopo si è fatto vivo solo per dirmi che la cifra di ingaggio si era abbassata. Alla fine avrei guadagnato poco più di quello percepito quest' anno. Ma, pur di giocare a Reggio, non sarebbe stato un problema. Poi silenzio assoluto. Fino a tre giorni fa, ma ormai era tardi».

L' offerta del Parma quando è diventata seria?
«Una settimana fa, giovedì. Poi tre giorni fa è uscito sul giornale che stavo per andare a Parma e mi ha telefonato Tosi: 'Potevi dirmelo'. Io?
Ma se avevo dato la mia disponibilità... Dieci giorni fa il Parma non c' era, bastava convocarmi e avrei firmato per la Reggiana. Questa è la verità. Ha dormito. Altro che poca trasparenza del sottoscritto...».

Il direttore sportivo ha provato a rilanciare?
«Sì, ma, ripeto, troppo tardi. Mi ha telefonato quando ero a Collecchio, mentre stavo entrando nell' ufficio di Faggiano. 'Ti do un ingaggio superiore', mi ha detto pur di convincermi. Ma a quel punto poteva offrirmi anche il doppio, ma non avrei accettato. Cosa avrei detto al Parma: 'Ho scherzato?'. Questa è un' altra dimostrazione che non sono un mercenario".