Cosa ci hanno detto i primi test? Così Cuesta ha plasmato la squadra

Dopo tanti test, domani andrà in scena l'ultima amichevole di questa pre-stagione crociata con l'Heidenheim. Sebbene sia ancora calcio d'agosto è possibile comunque trarre le prime conclusioni. Il modulo più utilizzato da Carlos Cuesta è senza dubbio il 3-4-2-1, ma in alcune circostanze è stato impiegato anche il 3-5-2, emblema della flessibilità che l'allenatore ex Arsenal sta adottando. Linea difensiva abbastanza alta e punta accompagnata da due esterni o trequartisti con l'obiettivo di cercare quando possibile profondità e verticalizzazioni, questi i primi dettami. Con la Primavera, con il Werder Brema e con il Mallorca a sacrificarsi come esterno di centrocampo è stato Begic, svariando su tutta la fascia e ritrovandosi a volte anche dietro alla punta.
Il mister spagnolo chiede tanto movimento in tutti i ruoli, con i centrocampisti che non sono statici ma si scambiano in continuazione tra di loro provando talvolta anche diversi inserimenti: richiesta che si sposa bene con le caratteristiche dei giocatori, soprattutto con quelle di Ordoñez. La cosa certa è che per continuare su questa linea, al Parma serviranno tempo e innesti dal mercato, a maggior ragione dopo l'infortunio di Ondrejka. Nel reparto avanzato, oltre al sostituto di Bonny, urgono almeno due esterni, in modo tale che pressing e attacco della profondità chiesti dal mister possano essere messi in pratica al meglio. È dunque un Parma ancora in costruzione: le basi ci sono, ma vanno rinforzate in più ruoli per dare a Cuesta una squadra competitiva.