PL - Apolloni: "Chivu ha portato una mentalità diversa. Circati-Leoni? La coppia del futuro"

20.05.2025 20:38 di  Simone Brianti   vedi letture
PL - Apolloni: "Chivu ha portato una mentalità diversa. Circati-Leoni? La coppia del futuro"
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© foto di Giovanni Padovani

Il Parma si salva? È iniziata con questa domanda la nostra intervista con Luigi Apolloni, ex difensore crociato, sempre molto attento e vicino a seguire le partite della formazione gialloblu. Data la sua esperienza in Serie A e nel contesto della città, ha toccato diversi punti dando letture importanti su quella che è stata sin qui la stagione dei Ducali. Una formazione giovane, ma con giocatori di qualità e prospettiva, a cui manca l'ultimo step per raggiungere l'obiettivo della salvezza. E a tal proposito Apolloni ha risposto in maniera dirette: "Io penso di sì. Già ero fiducioso prima, ma è chiaro che ha in mano il proprio destino. Non può sperare negli altri perché quando lo ha fatto le cose non sono andate meglio. Ha l'opportunità di fare un risultato importante a Bergamo. Contro le grandi ha trovato solidità, quadratura, oltre a una forza e una personalità importante, ed è stato bravo Chivu a trasmetterla. Sarà la prova determinante quella con l'Atalanta".

L'Atalanta è stata, forse, una delle big che ha messo più in difficoltà il Parma...
"Nella gara d'andata sì l'Atalanta è stata molto pericolosa, ma lo è in generale contro tutte le squadre. Ogni partita, però, ha una storia a sé e ora il Parma ha una forza mentale diversa. Loro sono già certi della Champions, ma vorranno comunque lasciare il campionato davanti ai propri tifosi in maniera positiva. Quello dovrà essere il loro obiettivo, o saluto ai tifosi orobici. Dall'altra parte il Parma si gioca qualcosa di importante. Potrebbe bastare anche un punto, però, secondo me non si possono fare calcoli, sarebbe un errore e il rischio è quello di andarsi a impelagare in situazioni ancor più difficili. Se non sei pronto ad affrontare l'Atalanta con la giusta mentalità rischia di subirla, soprattutto se vedi la difficoltà diventano gare ancor più complicate".

Il Parma si è salvato facendo punti con le grandi, non le sembra un po' un paradosso?
"Il paradosso è questo. Secondo me è proprio una questione di mentalità, unita al discorso di gioventù e motivazioni in certe gare. Il Parma con Chivu si è calato nella realtà di una squadra più provinciale, che deve lottare e ha trovato la quadratura anche con le piccole, seppur abbia perso con l'Empoli, immeritatamente... hanno pescato il jolly, per il gioco e quanto fatto vedere durante la gara. Però tornando al discorso le motivazioni vengono fuori affrontando le squadre più forti e non con quelle del tuo livello".

In questa stagione, in tanti lo hanno sottolineato, è mancata un po' d'esperienza della categoria in alcuni momenti della stagione e in certe gare...
"Io parto dalla mia esperienza nei primi anni di Serie A, noi avevamo dei giocatori importanti che ci hanno dato una mano nella crescita e nel percorso come Cuoghi o lo stesso Grun, o anche Zoratto. Quindi, secondo me, quest'anno a Parma è mancato un po' quell'aspetto lì. La politica societaria ha portato avanti un altro tipo di progetto ed è premiato per questa filosofia, anche se lascia con qualche patema d'animo i tifosi (ride ndr). In alcune gare si è pagata questa mancanza d'esperienza penso alla gara d'andata con la Juve o anche a quella di San Siro con il Milan e con la Lazio. Fare questo tipo di analisi può essere d'aiuto per il futuro, ma ora la squadra deve prima guardare alla gara con l'Atalanta". 

A gennaio l'arrivo di Cherubini, gli innesti d'esperienza: segnali di cambiamento da parte del Parma?
"I segnali di cambiamento li ha dati la società, compreso l'innesto di Cherubini. Lo ritengo uno dei dirigenti più importanti in Italia in questo momento, conosce il calcio italiano e la proprietà si affidata a lui. Mercato invernale? I giocatori arrivati hanno dato una grossa mano, peccato per Djuric che si è fatto male ma ha avuto il carattere e il senso di appartenenza nel voler tornare per dare una mano nella salvezza. Il progetto futuro passa dalla gara di domenica, dove poi puoi aprire un altro libro e scrivere un'altra pagina di storia".

Il Parma ha pagato anche i tanti infortuni: quanto hanno inciso le assenze?
"Il Parma non è stato fortunato sotto quel punto di vista. Sono venuti a mancare dei giocatori importanti: uno di forza e di bravura, come Circati,che è un astro nascente del calcio italiano, ma anche Bernabé, un giocatore talentuoso che può ambire a squadre con obiettivi più prestigiosi. Questo l'ha penalizzato durante l'anno, ma allo stesso tempo ha creato i presupposti per dare maggiore responsabilità alla squadra stessa, venendo a mancare quei giocatori per il salto di qualità. Nel corso di una stagione può capitare, ma il gruppo è stato bravo a venirne fuori e a sopperire alle mancanze con l'unità d'intenti che si è creata". 

Cosa ha pagato Pecchia?
"Sicuramente il Parma con Pecchia ha fatto vedere un gioco di notevole qualità sin dalla promozione e la vittoria della Serie B con una certa solidità e un gioco divertente, e inizialmente è stato così anche quest'anno. Ha portato avanti il suo credo calcistico ed è giusto che sia così, però purtroppo in certi momento è pesato nei risultati. Poi la società ha fatto una scelta, anche dolorosa, ma un cambiamento andava fatto".

Cosa ha portato in più Chivu?
"Chivu ha portato una grande comunicazione, ma anche un assetto difensivo più attento ed equilibrato. Con Pecchia c'era la libertà di andare a crear i presupposti per andare e fare gol, ma nei momenti in cui non riesci devi essere bravo a non prenderlo e lì, anche attraverso le conoscenze di Chivu, ha trovato la quadratura. Ha portato anche più fiducia nei calciatori che sta portando avanti questo credo".

Da difensore un commento su Circati e sulla sua prova contro il Napoli?
"Già lo scorso anno ha mostrato di avere grandi qualità poi questo infortunio lo ha penalizzato. Questo periodo lo ha aiutato a capire e vedere certe situazioni ed è anche la capacità di un calciatore, e ha mostrato questo oltre a essere un predestinato, di poter giocare a quattro o a tre. Lui lo ha dimostrato anche l'altra sera. È un giocatore che sa marcare, stare a zona, sa vedere e leggere le varie situazioni, grande personalità perché non disdegna il fatto di poter giocare la palla. È stato bravo a rientrare con la testa giusta e farlo contro il match, in una gara così importante, non era facile ma anche il suo carattere lo ha aiutato".

Da un predestinato all'altro: Leoni ha mostrato tanta personalità e una crescita importante. Cosa pensa di lui? 
"Prima di tutto è stata brava la società  a scovarlo e a credere in lui. Ha trovato l'opportunità di una città che ti permette di crescere con meno pressioni rispetto a quelle di altre piazze, è stato un vantaggio per lui. Entrare poi in un mondo, come quello di Collecchio, con un centro di sportivo attrezzato ti permette di prepararti al meglio. Bravi anche gli allenatori nel metterlo nelle condizioni giuste per far vedere le sue qualità. Il ragazzo ci ha messo del suo ma, ripeto, gran parte del merito è della società che lo ha collocato in un contesto giusto per crescere e può essere un punto di riferimento anche per i prossimi anni. Lui e Circati la coppia del futuro".

Inter e Juve gli hanno messo gli occhi addosso: è prematuro per lui o meglio un altro anno a Parma?
Lui ha mostrato grande personalità, soprattutto nelle gare importanti come il Napoli. Lì sta poi alla società capire se portare avanti il progetto e dare l'opportunità di ulteriore crescita e solidità al Parma oppure reinvestire, vendendolo e prendendo altri giovani da collocare. Il progetto passa tutto da domenica, da qui capire se Leoni può continuare e crescere ancora oppure se trovare altre strade, e se hanno individuato un elemento che possa sostituirlo per coprire l'eventuale buco in difesa".

A chiudere il capitolo Man: cosa ha inciso in questa sua difficoltà da un certo punto della stagione in poi?
"Man ha delle qualità straordinarie e Parma sotto certi punti di vista ti dà un'opportunità di sbagliare, in altre piazze lo avrebbero tartassato molto di più. Qui è stato criticato, anche giustamente dai tifosi dove si aspettavano una continuità diversa. Questa comunque deve essere un'occasione di crescita importante per lui... perché quando hai gli occhi addosso e gli avversari ti conoscono devi anche provare a fare cose diverse. È partito bene, con gol belli e decisivi, e poi sono subentrate le difficoltà dove non è riuscito a uscirne fuori e si è creato un circuito da cui ha fatto fatica a uscire. In ogni caso, se andiamo a vedere, le sue occasioni le ha sempre create ma non ha finalizzato. A un giocatore basta una scintilla per ritrovarsi e proprio domenica, dovesse rientrare, potrebbe essere una nuova opportunità per lui. Lui è un valore importante del Parma, va preservato, e anche aiutato. Criticarlo è troppo facile, ma è proprio nei momenti difficili che va aiutato di più e sostenuto. Sarebbe una vittoria importante per tutti". 

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