I 70 anni di Malesani: al Parma tre coppe in due stagioni e mezzo, con l'amarezza dello scudetto mai conquistato
Oggi compie gli anni Alberto Malesani, ed è un compleanno importante per l'ex allenatore del Parma, perché raggiunge cifra tonda. L'ex tecnico di San Michele Extra, quartiere di Verona, spegne infatti settanta candeline, dopo aver speso tanti anni sul rettangolo di gioco. Prima da giocatore - professione centrocampista - poi da allenatore, partendo dalle giovanili del ChievoVerona e, guidando i clivensi alla promozione in Serie B, gettando i semi per il miracolo Chievo degli anni seguenti, poi concretizzato da Gigi Delneri.
GLI ANNI AL PARMA: TRE COPPE IN CENTO GIORNI E IL RIMPIANTO DELLO SCUDETTO
Dopo l'ottimo lavoro svolto al Chievo, Malesani è chiamato alla Fiorentina, dove conquista la qualificazione in Coppa UEFA ma resta solo un anno, complice un rapporto non eccelso con Cecchi Gori. Ad aprile accetta così la proposta del Parma, per volontà di Stefano Tanzi, figlio di Calisto, il quale invece avrebbe voluto puntare su un profilo più esperto come Fabio Capello. Il tecnico veronese resterà al Parma due stagioni e mezzo, dal 1998 al gennaio 2001, prima dell'esonero (il primo della gestione Tanzi).
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Fu proprio il primo anno al Parma il più fruttuoso, con il double Coppa Italia-Coppa UEFA, poi rimpolpato dalla vittoria della Supercoppa Italiana pochi mesi dopo. Eppure non fu tutto rosa e fiori per Malesani, che non riuscì mai a conquistare il vero obiettivo di quel Parma, lo scudetto. In particolare nella stagione 1998/99 il Parma era tra le favorite, e il rotondo successo per 4-0 nella gara d'andata sui futuri campioni d'Italia del Milan non fece che aumentare i rimpianti di una squadra fortissima, che poteva contare tra gli altri Veron, Chiesa, Crespo, Buffon, Thuram e Fabio Cannavaro. Malesani, comunque, si fece notare per le sue idee calcistiche piuttosto avanzate per i tempi, con un concetto di difesa a tre antesignano degli identici moduli odierni.
DOPO PARMA: DALLA RETROCESSIONE CON L'HELLAS AL RITIRO
Dopo il triennio di Parma, Malesani seguì il cuore, accettando la chiamata dell'Hellas Verona, squadra della sua città. Dopo un ottimo girone d'andata a ritmo quasi da qualificazione europea, gli scaligeri crollarono, retrocedendo clamorosamente all'ultima giornata in seguito alla sconfitta con il Piacenza. Malesani, a distanza di anni, spiegò come quella squadra non percepiva gli stipendi da parecchi mesi, e raccontò come forse fu proprio quell'annata il vero spartiacque della sua carriera. Da lì in poi l'allenatore veneto cominciò a vagare per l'Italia e non solo, allenando Modena, Panathinaikos, Udinese, Empoli, Siena, Bologna, Genoa, Palermo e Sassuolo, con risultati a dire il vero alterni. Famosissimo fu il suo sfogo in conferenza stampa ai tempi dell'esperienza greca. Dopo l'esperienza di Sassuolo (5 sconfitte in altrettante partite: ironia della sorte, l'ultima proprio contro il Parma) il telefono smise di squillare per Malesani, che di fatto chiuse la sua carriera di tecnico a 60 anni. Si dedicò quindi al vino, concretizzando una passione nata proprio quando allenava il Parma, mettendo su la propria azienda vinicola, la Giuva (dalle iniziali delle sue figlie, Giulia e Valentina), per poi venderla a inizio 2023.