Chivu e la voglia continua di migliorarsi: un segnale di mentalità per lui e per la squadra

09.05.2025 17:46 di  Simone Brianti   vedi letture
Chivu e la voglia continua di migliorarsi: un segnale di mentalità per lui e per la squadra
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C’è un filo invisibile che unisce ogni gesto, ogni parola, ogni scelta di Cristian Chivu in questa sua prima, esperienza da allenatore in Serie A sulla panchina del Parma. Non è solo la tensione dell’esordio, non è soltanto l’ambizione di far bene. È qualcosa di più profondo. È la voglia - incessante, viscerale - di migliorarsi. Sempre. Anche quando tutto sembrerebbe suggerire il contrario, anche quando l’illusione del successo potrebbe facilmente far abbassare la guardia.

Alla vigilia della sfida contro l’Empoli, Chivu lo ha detto con semplicità, ma anche con il peso di chi ha vissuto il calcio ad altissimo livello: "Non sono mai soddisfatto, cerco sempre di migliorarmi e di aggiungere qualcosa, nel bene e nel male". Una frase che potrebbe passare inosservata a chi cerca solo il risultato, ma che rappresenta invece un manifesto chiaro della sua idea di calcio. E soprattutto, della mentalità che vuole trasmettere ai suoi ragazzi.

Perché Chivu non cerca solo punti o prestazioni. Cerca identità. Cerca una squadra capace di riconoscersi nello sforzo quotidiano, nel sacrificio, nella voglia costante di non accontentarsi. È consapevole, l’ex difensore, che la vera trappola non è la sconfitta, ma il successo mal gestito. "C'è sempre il rischio che l'illusione del successo possa affossarti", ha ribadito. Ed è proprio qui che si gioca la partita più difficile: mantenere alta la concentrazione, anche quando si vince, anche quando si è applauditi.

I suoi ragazzi devono capire che basta un dettaglio per scivolare. Che ogni passo in avanti è frutto di lavoro, e non di abitudine. Per questo Chivu non si ferma mai, non si lascia cullare dal compiacimento. Pretende da se stesso prima che dagli altri. È il primo ad arrivare e spesso l’ultimo ad andarsene. Studia, analizza, chiede. E, soprattutto, ascolta. In un campionato dove la pressione è spietata e il margine d’errore minimo, la vera forza può venire solo da una mentalità diversa.

Chivu lo sa, e lo dimostra ogni giorno. Ha ereditato valori forti da una carriera vissuta tra i grandi, ma ora sta costruendo qualcosa di suo. Vuole lasciare un segno. Non solo in classifica, ma nel cuore e nella testa dei suoi giocatori. La partita contro l’Empoli sarà una tappa, non un traguardo. Ma se c’è una certezza che accompagna questo inizio di avventura, è che il tecnico romeno non farà mai un passo indietro sul fronte della mentalità. Perché per lui migliorarsi non è un’opzione: è una necessità.