Nonostante la sconfitta di Cagliari, c'è una caratteristica chiara nel gioco di Cuesta

La sconfitta contro il Cagliari ha evidenziato luci ed ombre nella prestazione del Parma. Dopo le prime due gare contro Juventus e Atalanta, ci si aspettava un passo avanti nella produzione offensiva, considerando che la fase difensiva aveva già mostrato una certa solidità, permettendo di strappare almeno un punto contro avversari di alta classifica. Nonostante il risultato non abbia premiato i crociati di mister Cuesta, va sottolineato che il miglioramento auspicato si è visto: il Parma è uscito sconfitto dall’Unipol Domus più per episodi che per reali demeriti, e sono state tante le occasioni da gol create.
Nella gara è emersa con ancora maggiore evidenza una delle caratteristiche distintive del gioco di Cuesta, che richiama il marchio di fabbrica dell’Arsenal di Mikel Arteta: il pressing alto. Non solo strumento difensivo, ma anche mezzo di controllo, di dominio territoriale e creazione offensiva. Questa filosofia si riflette nella disposizione della squadra in campo: linea difensiva avanzata e reparti compatti, che riducono lo spazio tra centrocampo e attacco. In questo modo si accorcia immediatamente sul portatore di palla avversario, limitandone le opzioni e inducendolo all’errore. La doppia occasione di Pellegrino e Cutrone, non concretizzata per merito di Caprile e per la scarsa lucidità sotto porta degli attaccanti crociati, è nata proprio grazie a questo atteggiamento tattico.
Ci sono stati altri due o tre recuperi nella metà campo offensiva che hanno generato potenziali occasioni da gol, poi sfumate per errori tecnici o scelte sbagliate nell’ultimo passaggio. Ed è proprio questo l’aspetto da migliorare con urgenza: trasformare il grande lavoro di riconquista della palla in gol e quindi in punti. Creare occasioni è fondamentale, ma poi bisogna concretizzarle. È anche vero che i gol non arrivano senza opportunità, e sotto questo profilo la gara di ieri ha lasciato segnali incoraggianti. Le prossime, già decisive, partite dovranno mostrare progressi in questo senso, perché la classifica ha bisogno di essere rimpinguata.
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