PL - Giandebiaggi: "Il Parma ha limiti tecnici... A gennaio si intervenga davanti"

25.12.2022 12:30 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL - Giandebiaggi: "Il Parma ha limiti tecnici... A gennaio si intervenga davanti"

Siamo giunti quasi al termine della prima metà dell’attuale stagione cadetta. Il Parma è sesto in classifica con 26 punti a pari merito con Pisa, Sudtirol e Ternana. La squadra di Pecchia ha mostrato di avere una propria identità e mentalità di gioco ma non ha ancora trovato una continuità di prestazioni e risultati. Abbiamo analizzato con Marco Giandebiaggi il girone d’andata dei crociati sotto diverse prospettive. Ecco le parole dell’ex centrocampista ducale ai microfoni di ParmaLive.com.

Il girone di andata è ai titoli di coda. Come giudica il percorso dei crociati in questa prima metà di campionato?
“Un percorso fatto di alti e bassi nelle ultime nove giornate. La cosa strana è che c’è stata un’alternanza non tanto di risultati ma soprattutto di prestazioni. Il Parma ha vinto a Brescia, doveva vincere a Cagliari con una delle migliori prestazioni. In casa, invece, non abbiamo fatto benissimo. Tenendo presente tutti i problemi che abbiamo, queste cose non devono accadere. Non dobbiamo dimenticare che c’è stata una situazione di emergenza soprattutto nel reparto offensivo. La cosa favorevole è che la classifica, pur avendo sette punti di distacco dal secondo posto, dà qualche speranza. Penso che il Parma riesca ad agganciare i playoff, però occorre avere continuità. La continuità deve essere garantita con le prestazioni. A inizio stagione questa squadra aveva un’identità, poi l’ha persa in alcune partite. Mister Pecchia è stato bravo perché, come ho già detto altre volte, ha reso il gruppo compatto; inoltre chi è sceso in campo ha sempre dato il massimo e ha risposto bene. E’ naturale che ci sono dei limiti, secondo me tecnici, ma non solo nel Parma, più in generale nel campionato cadetto e nel calcio italiano. Questo fattore dipende dai giocatori italiani ma anche dalla qualità degli stranieri che non incidono. Speriamo di cambiar rotta”.

Cosa ne pensa delle prestazioni di Vazquez? Pecchia ha adoperato l'argentino in diversi ruoli da trequartista a falso nueve, arretrandolo anche in mediana
“Lo ha detto Pecchia stesso che in emergenza ha arretrato Vazquez in mediana per sopperire alla mancanza di Bernabé nel far partire l’azione. Una volta rientrato lo spagnolo, Pecchia ha rispostato Vazquez più avanti. Io credo che le qualità di Vazquez non si discutano come non si discute il fatto che l’argentino incida, statistiche alla mano, sulla stragrande maggioranza delle azioni offensive del Parma. Non comprendo chi critica Vazquez. Occorre valutare bene la situazione e comprendere se c’è un’alternativa. Finora non c’è stata un’alternativa all’argentino, ora con la rosa al completo potrebbe esserci. Ad ogni modo penso che il Parma dovrebbe giocare in funzione di Vazquez. Il Mudo è sempre un punto di riferimento. Lui quando era più giovane era più dinamico e veloce, mentre ora ha una classe e una visione di gioco tale da poter fare la differenza negli undici metri. Inoltre lui si assume sempre le sue responsabilità. Io non concordo, ripeto, con chi critica Vazquez perchè non ci sono alternative valide per sostituirlo. Troppo facile dare la colpa a Vazquez per qualche prestazione sottotono, rispetto ad altre con cui ci ha fatto vincere le partite. E’ un giocatore che altre squadre non hanno. Messo nelle condizioni migliori lui può essere ancora decisivo per il Parma”.

Quale giocatore ducale l'ha colpita maggiormente?
“Delprato si è confermato un difensore e un giocatore che, nonostante la giovane età, ha dato segni di grande maturità. Mi è piaciuto anche Oosterwolde: secondo me l’olandese è migliorato rispetto alla scorsa stagione. Ad ogni modo, secondo me, per dimostrare di valere quanto affermano le voci di mercato, deve far vedere ancora tanto. In questa stagione ha dimostrato di aver imparato e esser migliorato molto nella fase difensiva: il giocatore ha una buona gamba. Altre novità sorprendenti sono stati i miglioramenti di Bonny e Camara. Questo però è avvenuto in poche partite: in realtà si è visto poco. Bonny è migliorato, Camara, per le poche partite giocate, ha fatto vedere che ha qualità. Ma entrambi devono trovare continuità”.



Da fortino a terra di facile conquista per gli avversari: questa la metamorfosi del Tardini. E' giusto parlare di 'sindrome del Tardini'?
“No, io credo che siano solo episodi. Non penso ci sia una sindrome del Tardini anche a livello di pubblico perché i tifosi danno sempre una mano. Il Parma ha una mentalità vincente. Il mister ha trasmesso una mentalità vincente per andarsela a giocare in tutte le situazioni e vincere su tutti i campi. Ecco spiegata la vittoria di Brescia e la prestazione di Cagliari. Questo è un aspetto favorevole. Io penso che gli ultimi risultati poco gratificanti ottenuti al Tardini siano frutto solo di episodi. Tutto sommato la squadra crociata subisce poco e dimostra di avere equilibrio. In casa, purtroppo, siamo andati in svantaggio e non siamo riusciti a recuperare, contrariamente dalle partite in trasferta dove siamo passati in vantaggio e abbiamo ottenuto risultati favorevoli. Dipende dal destino: a volte te lo vai a creare, a volte può capitare. Credo che gli ultimi risultati poco gratificanti ottenuti al Tardini siano frutto soltanto di episodi".

Come valuta finora il lavoro di Pecchia sulla panchina crociata?
“Pecchia ha svolto un ottimo lavoro. Dobbiamo tener presente che rispetto alla scorsa stagione il Parma si ritrova con giocatori completamente trasformati. Ora la squadra ducale ha un’identità di gioco e una personalità, rispetto all’anno scorso, quando la compagine crociata non riusciva a fare tre passaggi consecutivi. In questa stagione, pur con delle difficoltà tecniche, c’è una predisposizione a impostare il gioco. Penso che Pecchia sia un ottimo acquisto per il Parma. Lui ha dimostrato di saper lavorare bene e speriamo che con l’anno nuovo continui a farlo. Nel caso in cui il Parma non dovesse riuscire a salire in A, spero che Pecchia possa continuare a svolgere il suo lavoro così come aveva fatto a Cremona”.

Secondo Lei dove occorre intervenire sul mercato?
“Speriamo che si intervenga nel mercato di gennaio. La società dovrà capire se intervenire, a prescindere dalle richieste dell’allenatore, o aspettare le richieste del tecnico. Ad ogni modo occorrerà prendere atto che la squadra ha bisogno di qualcosa. Considerando i numeri e le statistiche, penso che occorra intervenire nel reparto di centrocampo e in attacco. A volte si producono azioni da gol, altre volte no. Il reparto avanzato per vari motivi, come la questione degli infortuni, non sempre ha risposto positivamente. Credo che debbano esser fatti degli interventi in quella zona di campo. In particolare anche a centrocampo occorrerebbe intervenire per sopperire alle caratteristiche tecniche di Vazquez e Bernabé, che sono i giocatori migliori in quel reparto. Penso che la soluzione migliore per il Parma possa essere quella di giocare con un centrocampo a tre con esterni d’attacco che facciano ripiego e diano una mano dietro. Al di là dei risultati la soluzione migliore, secondo me, sarebbe quella di giocare con tre centrocampisti, di cui due debbano essere interditori”.

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