Una salvezza da brividi: la reazione, i cambi decisivi e l'importanza del mercato. Ora serve pianificare una 'nuova' Serie A

26.05.2025 00:00 di  Simone Brianti   vedi letture
Una salvezza da brividi: la reazione, i cambi decisivi e l'importanza del mercato. Ora serve pianificare una 'nuova' Serie A
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Una notte da ricordare, di quelle che racconti a lungo, con la voce ancora tremante e il cuore che batte forte. Il Parma espugna il Gewiss Stadium con una vittoria dal sapore epico, battendo l’Atalanta 3-2 in rimonta e conquistando la salvezza in Serie A. Un traguardo cercato, sofferto e infine raggiunto sotto gli occhi emozionati del presidente Kyle Krause, presente in tribuna per assistere a una delle pagine più intense della stagione crociata.

E dire che l’inizio era stato da incubo. Un primo tempo da dimenticare, dominato dai nerazzurri e segnato dalla doppietta di un ispiratissimo Daniel Maldini, aveva lasciato presagire una serata complicata per i ragazzi di Chivu. Ma proprio nei momenti più bui, il Parma ha saputo trovare dentro di sé la forza per reagire. E, ancora una volta, l’allenatore rumeno ha dimostrato di avere un tocco magico dalla panchina. Come accaduto più volte in questi mesi, sono stati proprio i subentrati a cambiare il volto della partita. L’ingresso di Ondrejka ha portato energia e qualità: lo svedese ha firmato una doppietta da incorniciare, confermandosi uomo decisivo nelle sfide contro le big (già a segno contro Inter, Lazio e ora Atalanta). Accanto a lui, anche Hainaut, entrato benissimo in partita.

Un successo che certifica la salvezza e che racconta tanto del carattere di una squadra che non si è mai arresa, nemmeno nei momenti più difficili di una stagione segnata da alti e bassi. Chivu, sin dal suo arrivo in panchina, ha saputo imprimere una mentalità combattiva, ma anche proporre un calcio propositivo. Determinante anche l’apporto del mercato di gennaio, che ha portato forze fresche e decisive. Su tutti, Ondrejka, autore di 5 reti pesantissime, e l’argentino Pellegrino, prezioso non solo per i 3 gol realizzati (contro Torino e Juventus), ma per la costanza e il lavoro sporco.

Il Parma ha saputo ritrovare equilibrio, compattezza e identità. Ha sbagliato, sì, ma ha anche imparato. Ora, con la salvezza in tasca, è tempo di pianificare. Perché da qui si può davvero ripartire. Con pazienza, con idee, e magari aggiungendo quei tasselli necessari per alzare l’asticella. Il progetto crociato, tanto decantato dalla proprietà, ha bisogno di continuità e di ambizione, ma questa stagione - pur travagliata - ha messo in luce un gruppo solido, giovane e con ampi margini di miglioramento. Intanto, però, è giusto godersi il momento. Parma è salva, e lo ha fatto alla sua maniera: con orgoglio, cuore e una rimonta che vale quanto una vittoria in finale. Ora, il futuro può aspettare.

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