Bentornato Circati, un ritorno che conferma ancora di più quanto sia mancato durante la stagione

Otto lunghissimi mesi. Una distanza che, in campo, si misura in chilometri percorsi dai compagni, in partite sofferte, in punti lasciati per strada. Otto mesi in cui il Parma ha dovuto fare a meno di uno dei suoi perni difensivi più affidabili, di un ragazzo che - prima che un calciatore - ha sempre dimostrato maturità, tenacia e senso di appartenenza. Ma adesso Alessandro Circati è tornato. E lo ha fatto nel migliore dei modi: da titolare, al centro della retroguardia gialloblù, nel tempio del Tardini e contro un avversario come il Napoli.
Non è stato solo un ritorno, il suo. È stato un segnale. Una scelta forte di mister Chivu, che per settimane lo aveva coccolato, tenuto sotto osservazione, aspettando il momento giusto. Un momento che forse doveva arrivare a salvezza acquisita, a bocce ferme, lontano dalle pressioni e dai rischi. E invece no. La sorpresa si è materializzata già nelle formazioni ufficiali: numero 39 titolare, pronto a guidare la linea difensiva come se quei lunghi mesi lontano dal campo non fossero mai esistiti.
La risposta? Da veterano. Circati ha sfoderato una prestazione di altissimo livello, fatta di letture puntuali, interventi puliti, anticipi intelligenti. Ha annullato McTominay - uno dei centrocampisti più in forma del campionato - con autorità e personalità. Ma soprattutto, ha giocato con quella fame che solo chi ha davvero sofferto può trasmettere. Ogni corsa, ogni chiusura, ogni scivolata parlavano di un ragazzo che aspettava solo quel momento per dimostrare di essere ancora lì, più forte di prima.
Eppure, il percorso per tornare in campo è stato tutto fuorché semplice. Settembre ha segnato l’inizio del calvario: la rottura del legamento crociato del ginocchio, l’intervento chirurgico, il buio. L’inizio di una stagione che per lui sembrava già scritta, ma in cui Alessandro ha scelto di non farsi spettatore. È rimasto dentro la squadra, con la testa e con il cuore. Ha affrontato la riabilitazione con determinazione e disciplina, ha vissuto ogni allenamento da protagonista silenzioso, costruendo giorno dopo giorno il suo ritorno. Non si è mai arreso, nemmeno nei momenti più duri. E oggi, con il Tardini che lo applaude, tutto quel dolore si è trasformato in energia.
È legittimo pensare che con lui in campo certe partite sarebbero potute andare diversamente. Ma il calcio, si sa, non vive di condizionali. Conta solo il presente, e il presente dice che Alessandro Circati è tornato. Più maturo, più consapevole, ancora più importante per questo Parma che vuole guardare al futuro con fiducia. A volte serve perdersi per ritrovarsi. Bentornato, Alessandro. Non sei mai stato davvero lontano.
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