A Bergamo senza Chivu ma con i suoi principi: mentalità, grinta e difendere insieme per centrare l’obiettivo salvezza

22.05.2025 00:00 di  Edoardo Mammoli   vedi letture
A Bergamo senza Chivu ma con i suoi principi: mentalità, grinta e difendere insieme per centrare l’obiettivo salvezza
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Nell’ultima giornata di campionato il Parma sarà orfano di quello che è a tutti gli effetti il suo condottiero: mister Chivu infatti non sarà presente sul terreno di gioco del Gewiss Stadium di Bergamo a causa della squalifica rimediata nel corso della gara contro il Napoli. Tralasciando inutili e ridondanti discorsi sulla legittimità di questa espulsione (dal momento che sia il referto dell’arbitro sia le parole dei presenti lasciano ben poco spazio a interpretazioni), il Parma non dovrà preoccuparsi di questa assenza, bensì di mettere in campo quelli che sono i valori principali promossi dal tecnico rumeno negli ultimi mesi: mentalità, grinta e difendere tutti quanti assieme.

Fin dal primo giorno che Chivu è arrivato in terra ducale ha ribadito più e più volte, quasi allo sfinimento, come il suo lavoro si sia concentrato sulla mentalità della squadra. Una squadra che fino a quel momento aveva peccato proprio di carattere, soprattutto nelle sfide in cui si alzava l’asticella. Ma dall’arrivo del nuovo tecnico si è subito visto un cambio di marcia: l’allenatore rumeno ha spesso sottolineato come lui abbia cercato di trasmettere la propria mentalità di adattarsi ai momenti della partita, sapendo gestire le varie fasi, incassando quando serve, ma sapendo contrattaccare al momento giusto. E questo sarà fondamentale nella gara di Bergamo: anche se l’Atalanta non ha più niente da chiedere a questo campionato, non significa che gli uomini di Gasperini non cercheranno un’ultima gioia stagionale di fronte al proprio pubblico.

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E proprio per questo servirà la grinta, altro grande principio promosso da mister Chivu. In mezzo al campo sarà una vera e propria battaglia: abbiamo visto benissimo negli ultimi mesi come sia diventato centrale Mandela Keita, che dall’arrivo dell’ex campione rumeno ha mostrato a tutti quanti il motivo del suo acquisto a dir poco oneroso per le casse ducali. Una vera e propria diga frangiflutti quella eretta dal giovane calciatore belga, al quale però servirà il fondamentale apporto del resto della squadra.

Esattamente come ha fin dall’inizio sottolineato mister Chivu: “Io voglio una squadra che difende in undici”. Parole fortissime, che però hanno dato subito la cifra della mentalità richiesta dall’allenatore. Ben vengano il bel gioco, il possesso, le ripartenze veloci, ma ciò che conta quando bisogna salvarsi è avere una difesa ai limiti dell’inscalfibile. E su questo concetto Chivu ha sempre battuto forte: gli attaccanti sono i primi difensori, tutta quanta la squadra deve muoversi all’unisono alla riconquista del pallone.

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La salvezza si raggiunge centimetro dopo centimetro, e adesso siamo arrivati all’ultimo scatto, all’ultima corsa, all’ultima chance di coronare un sogno che fino a pochi mesi fa sembrava un miraggio nel deserto. Poi nel mese di aprile la salvezza è diventata quasi scontata, fino a tornare un opprimente tabù dopo le sconfitte con Como ed Empoli. Adesso non è più tempo di calcoli: mancano solo 90 minuti, gli ultimi della stagione, e bisogna lottare finché è possibile. Anche senza di lui, la presenza di mister Chivu si farà sentire in quei principi che in pochi mesi è riuscito a trasmettere alla squadra: mentalità, grinta e difesa. Serve questo per conquistare la salvezza.