Quel ramo del lago di Como... dove tutto è iniziato. Il Parma ha dimostrato di essere maturo: Cosenza avversario rognoso, ma questa squadra non teme nessuno

27.02.2024 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Quel ramo del lago di Como... dove tutto è iniziato. Il Parma ha dimostrato di essere maturo: Cosenza avversario rognoso, ma questa squadra non teme nessuno

Nel celebre incipit dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni introduce l’ambientazione nella quale poi racconterà la celebre storia di Renzo e Lucia. Per certi versi anche la storia di questo nuovo Parma nasce su Quel ramo del lago di Como. Proprio un anno fa la gara del Sinigaglia ha rappresentato un momento spartiacque nella storia recente del Parma: c’è stato un prima e un dopo rispetto a quella partita. Prima la squadra di Pecchia era incostante, fragile mentalmente, troppo incline a sognare in grande e poi svegliarsi di soprassalto sorpresa da un incubo. A Como ci fu il crollo e poi la rinascita: un Parma mai in partita, a tratti persino imbarazzante, uscì dal campo sconfitto e umiliato (QUI la sintesi di quella partita). Le preoccupazioni nell’ambiente iniziavano a crescere e qualcuno temeva di non riuscire nemmeno a conquistare i playoff. Troppe le criticità ereditate dalle gestioni precedenti, che sembravano irrisolte. Invece, dopo quel tonfo, ci fu una vera e propria reazione d’orgoglio. Da lì in poi il Parma è stata una macchina da guerra: e, inutile nascondersi, lo è tutt’ora. Ecco perché a quasi un anno di distanza è stata un’occasione per riavvolgere il nastro, analizzare l’evoluzione del gruppo e prendere consapevolezza di cosa si è fatto e di quanto si può auspicare per questo finale di stagione. La gara di sabato, in questo senso, ci ha lanciato diversi segnali.

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Se un anno fa il Parma era stato surclassato a livello mentale, risultando incapace di reagire alle difficoltà, nell’ultima gara invece il gruppo si è dimostrato maturo. La cosa più importante che prendiamo dalla gara di Como, oltre ad un punto d’oro, è la consapevolezza che questa squadra abbia una mentalità vincente. Dopo la gara contro il Venezia, giocata tra le mura amiche, questo era il secondo banco di prova per il Parma, peraltro lontano dal fortino del Tardini. Per buona parte del primo tempo la squadra ha dimostrato tutte le proprie qualità e quando, come comprensibile, il Como è uscito fuori, con grande lucidità i crociati hanno saputo gestire la situazione. Seppur la spinta del Sinigaglia e dei lariani fosse crescente, la squadra di Pecchia ha saputo gestire il momento, senza mai andare in affanno. Sembra cosa da poco per una squadra che quest’anno ci ha abituati benissimo, ma non lo è se ripensiamo alle ultime due stagioni. Lo abbiamo ripetuto mille volte ma è giusto ribadirlo, il Parma questa partita l’anno scorso la avrebbe persa. Così non è stato e la classifica riflette le capacità di questa squadra. Ora bisogna solo continuare così, senza paura alcuna in vista di questo ultimo sprint verso l’obiettivo finale.

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Paura nemmeno del Cosenza. Attenzione però, non che i lupi siano un avversario agevole. Al contrario la squadra di Caserta è rognosa, difficile da affrontare. Tutino è un cliente scomodo e tornerà al Tardini voglioso di dimostrare le sue potenzialità. E’ giusto però arrivare al match con la consapevolezza di poter serenamente affrontare e gestire le insidie del match. La costanza e la forza mentale di questa squadra, unite a quel pizzico di entusiasmo, sono un cocktail vincente: caricarsi di pressioni o di preoccupazioni limiterebbe la facilità di gioco di una squadra che invece proprio nella sua leggerezza ha trovato il modo di giocare a mente sgombra. Il risultato di Como ha confermato che la squadra è sul pezzo, non arretra di una virgola ed è pronta ad affrontare ogni secondo di gara nel modo migliore. Non serve interrogarsi sulla tenuta mentale del gruppo, bisogna avere fiducia nel lavoro di Pecchia: questi ragazzi hanno già dimostrato di potercela fare. L’obiettivo si avvicina, l’ambiente deve continuare ad essere positivo. Grande rispetto quindi per il Cosenza e per il campionato, ma con la consapevolezza di avere tutto quello che serve per salire in Serie A.

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