Como-Parma 2-0, per i crociati una notte infinita. Adesso due settimane di riflessioni

Trasferta da dimenticare per il Parma, atteso da un'altra sosta in cui fare un bilancio molto serio di quanto è accaduto in campo nell'ultimo weekend e in generale in questa stagione. Al Sinigaglia di Como la gara della squadra di Pecchia dura solo fino al gol del vantaggio di Cerri, poi la solita squadra senza mordente e senza capacità di reagire alle difficoltà. 

Cerri segna ma stavolta non esulta
L'equilibrio dura appena cinque minuti: la ripartenza del Como trova impreparata la difesa crociata. Ioannou pesca in area Cerri che incrocia con un mancino potente e batte Buffon, non esultando per rispetto della squadra in cui è cresciuto e con cui ha esordito in Serie A. Passano cinque minuti ed arriva anche un palo per i padroni di casa, colto da Vignali con un cross sbilenco che per poco non sorprende il capitano crociato. A metà primo tempo ci vuole un miracolo di Buffon per tenere i crociati in partita, ancora sull'ex terzino dello Spezia e poco dopo arriva la prima vera occasione della squadra di Pecchia, firmata da Vazquez. L'unico pensiero per il Como è l'infortunio di Fabregas, che al 38' costringe Longo al primo cambio della gara: dentro Arrigoni. 

Notte fonda per i crociati, che prendono il secondo e restano in dieci
Ed è proprio il nuovo entrato a regalare il raddoppio alla squadra lariana: punizione di Arrigoni, causata da un ingenuo fallo di Osorio, che buca la barriera e sorprende Buffon sul suo palo. Passano pochi minuti e i crociati restano anche in dieci per il rosso a Circati: Pecchia, che aveva già inserito Inglese e Man, sacrifica Bernabè per un difensore come Cobbaut e di fatto la gara si chiude qui. Gli ultimi venticinque minuti sono una serie di tentativi sterili che non vale neanche la pena di commentare. Notte fonda per la squadra di Pecchia, che ora ha due settimane davanti per fare le opportune riflessioni dopo quanto visto oggi.