Il tempo è denaro, c’è da giocare d’anticipo. Lungimiranza ed idee chiare saranno essenziali nella pianificazione

Tra rassegnazione e scaramanzia, accantoniamo il discorso promozione per quest’anno ed entriamo nell’ottica che il focus del Parma, sin da ora, dev’essere quello di programmare la stagione che verrà, facendo tesoro degli errori commessi.
31.03.2022 00:00 di  Rocco Azzali   vedi letture
Il tempo è denaro, c’è da giocare d’anticipo. Lungimiranza ed idee chiare saranno essenziali nella pianificazione
© foto di ParmaCalcio1913

Per ripartire dopo una stagione come questa, da ritenersi fallimentare sotto molteplici aspetti, in primis quello sportivo, sarà necessaria quanta più positività possibile, per far sì che l’entusiasmo e le motivazioni siano la base sulla quale ricostruire il gruppo dell’anno prossimo. Spirito di sacrificio e voglia di rivalsa dovranno essere figli della consapevolezza che deriverà dall’aver ben chiari in testa quelli che sono gli errori da non dover più commettere se si vuole crescere da questa esperienza.

Abbiamo imparato sulla nostra pelle che la Serie B richiede pochi fronzoli e tanta sostanza: la strategia dev’essere chiara e semplice, ma ben definita ed elaborata con tempismo. Bisognerà giocare d’anticipo, rispetto lo scorso campionato: si decide che si ripartirà dallo stesso allenatore? Ottimo, allora si è già indirizzati su quello che dovrà essere il lavoro da compiere. Il fatto di iniziare l’annata con un tecnico che già si conosce agevola notevolmente i piani della dirigenza, che avrà note le esigenze del mister sin da subito e potrà così agire di conseguenza per poterle soddisfare.

Quello che si sono chiesti molti tifosi è stato proprio: "Come sarebbe potuta andare se Iachini avesse iniziato la stagione alla guida della squadra?". In effetti, costruire una rosa assecondando le richieste di chi poi dovrà plasmarla secondo il proprio credo è essenziale, e possiamo immaginare che i principi di Maresca non siano gli stessi dell’attuale allenatore. Che poi, è un po’ quello che è accaduto anche la scorsa annata con Liverani e D’Aversa: due tecnici con mentalità agli antipodi che si sono trovati a gestire lo stesso gruppo, ma con idee differenti. Anche in quel caso, il cambio di panchina aveva dato in un qualche modo lo scossone necessario, ma si vedeva che qualcosa non funzionava e che non tutte le tessere del mosaico erano al posto giusto.

La cosa fondamentale sarà quindi aver chiara sin da subito la pianificazione del lavoro, perché abbiamo già visto quanto sia importante ottimizzare il tempo a disposizione: perderne di ulteriore in Serie B è un'ipotesi da non prendere nemmeno in considerazione.