Fournier via dopo tre mesi: una sconfitta per la società dopo un casting interminabile. E il calciomercato è alle porte...

16.12.2022 00:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Fournier via dopo tre mesi: una sconfitta per la società dopo un casting interminabile. E il calciomercato è alle porte...
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ieri sera è arrivato un annuncio che sa di terremoto, ma che in realtà non è del tutto inaspettato. L'addio prematuro di Julien Fournier è destinato a far discutere, e già lo sta facendo, com'era naturale che fosse. Nel mio editoriale di giovedì scorso, avevo posto l'accento con una certa energia su che fine avesse fatto il dirigente francese, allacciandomi alla domanda di un collega in conferenza stampa a Pecchia, poi abilmente "dribblata" (anche giustamente, dal suo punto di vista) dall'allenatore stesso. Stamattina ho anche scritto un breve articolo in cui ho ricordato come il primo pensiero di Fournier dopo la fine dell'esperienza nizzarda sia stato il volersi riposare. Cosa che, per carità, significa tutto sommato poco, ma che al tempo stesso non mi aveva convinto già tre mesi fa sulle motivazioni del dirigente francese. Resta da capire - ed è qui che è più complicato districare la matassa - cosa c'è dietro. Divergenze di vedute, probabilmente, sull'impostazione del mercato di gennaio: il comunicato di ieri parla di scelta condivisa, ma è evidente che qualcosa non andasse visto che Fournier, negli ultimi incontri istituzionali e nelle ultime gare, non si è neanche visto.

Quello che rende veramente perplessi, però, sono le tempistiche. Dall'addio di Ribalta al Parma fino alla nomina di Fournier si è aspettato che passasse l'intera sessione estiva di calciomercato. La scelta del dirigente francese è arrivata dopo un casting molto lungo, praticamente interminabile, in cui gli head hunters fidati di Krause hanno individuato una serie di profili che hanno poi dovuto superare il colloquio con il presidente stesso. Tacendo del fatto che la conoscenza della lingua inglese sembri avere un peso persino più importante delle conoscenze calcistiche, resta inquietante il fatto che, in poco più di due anni, Krause abbia cambiato almeno ben cinque dirigenti di prim'ordine (tra Managing Director Sport e Managing Director Corporate), senza contare l'addio di Filippo Galli, consumatosi nel silenzio dopo aver parlato di questa misteriosa area metodologica. Lo dico chiaramente: se c'è qualcuno che forse deve rivedere il metodo di gestione del club è proprio Kyle Krause. Non che io debba insegnargli qualcosa, ma se le soddisfazioni sportive continuano a latitare o a essere molto relative, i dirigenti cambiano, i soldi vengono spesi e i tifosi si disinnamorano, bisogna rivedere qualcosa a partire dalla testa del club. Mi pare un serio punto su cui riflettere, e anche i più grandi sostenitori del presidente devono riconoscerlo. Resta il fatto che per la società questo addio di Fournier è una sconfitta e dimostra che questo casting lunghissimo non è stato fruttuoso quanto ci si aspettava.

In tutto ciò, c'è anche il calciomercato alle porte, che a questo punto passerà ancora una volta dal ds Pederzoli e da Notari. Non mi aspetto un mercato facile, come tutte le sessioni di gennaio: servono probabilmente tre rinforzi, come un centrocampista, un esterno offensivo e una punta, ma di questo ne parleremo meglio a tempo debito. Non sarà comunque semplice perché comprare dalle altre squadre di Serie B sarà complicato se non impossibile, e dalla Serie A potrebbe scendere solo chi non trova spazio o sta vivendo situazioni particolari. Del resto lo abbiamo imparato soprattutto con le ultime due sessioni invernali, non è facile azzeccare le mosse e non tutti gli obiettivi sono raggiungibili. Vedremo comunque cosa succederà. In chiusura, voglio parlare un po' anche di campo: il mio ultimo editoriale era stato molto duro dopo la prova con il Benevento (che ho definito "oscena"), ma nella stessa misura mi sembra giusto esaltare mister Pecchia e i ragazzi per la vittoria con il Brescia. Il tecnico è stato bravissimo a leggere la formazione anti-Brescia con un centrocampo più folto per avere la superiorità numerica, e secondo me la partita è stata vinta lì. Anche l'intuizione di Vazquez falso nove è una soluzione che ha funzionato e può essere riproposta, anche in virtù dell'infortunio di Inglese. Giusta anche la gestione di Sohm e Oosterwolde, esclusi per una leggerezza: nulla di grave, ci mancherebbe, ma il tecnico non ha fatto sconti a nessuno e, nonostante l'emergenza, ha fatto giustamente rispettare il regolamento interno. E un applauso a Bonny: per lui in passato hanno speso parole importanti sia Iachini sia Pandev, col Brescia ha segnato un gran gol e sarebbe bello vederlo di più dal primo minuto. Per il resto testa alla SPAL, e auguriamoci che venga data continuità alla prestazione con il Brescia.