Cuore e anima, Cuesta ha ereditato le qualità migliori del Parma di Chivu. Avrà risolto anche i difetti? Il Lecce come banco di prova

04.10.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Cuore e anima, Cuesta ha ereditato le qualità migliori del Parma di Chivu. Avrà risolto anche i difetti? Il Lecce come banco di prova

La gara con il Lecce è ormai alle porte, tra poche ore il Parma tornerà in campo al Tardini per sfidare i salentini, in uno scontro diretto delicato per entrambe le squadre. Un'occasione ghiotta per il Parma, che con altri tre punti darebbe continuità alla prima vittoria, mettendo fieno in cascina e lasciando la squadra di Di Francesco in fondo alla classifica. Per introdurre la sfida di oggi, faccio un passo indietro a lunedì, alle parole di Cuesta a caldo dopo la vittoria sul Torino: "Siamo vicini nel cuore, che per me è la prima cosa da costruire quando si vuole creare un’identità. Vedo ragazzi connessi all’idea, disponibili, pieni di energia e di passione. La prestazione, soprattutto all’inizio, non è stata al livello che volevamo: dovremo migliorare e ci concentreremo anche sul recupero in vista della prossima partita importante di sabato. Godiamoci questa vittoria ma prepariamoci subito a ciò che ci aspetta".

LEGGI QUI: LIVE! Cuesta: "Vogliamo fare una grande prestazione. Sorensen? Pian piano vedremo il meglio di lui"

Parole che confermano una qualità del tecnico spagnolo: la sua capacità di restare freddo e lucido. Nemmeno l'entusiasmo per i suoi primi tre punti in Serie A è bastato per condizionare l'analisi del match e della prestazione del suo Parma. Il suo gruppo riparte proprio da questo: dal cuore, dalla passione e dall'energia messe in campo lunedì, qualità che sembrano ormai essere il tratto distintivo di un gruppo giovane ma consapevole e affamato. Fin da inizio stagione, la squadra di Cuesta ha dimostrato di avere un'anima forte e identitaria, punto di partenza per ogni percorso vincente. Al Parma non mancano ed è un aspetto in continuità con il finale della scorsa stagione: fu proprio la capacità immediata di Chivu di entrare nella testa dei giocatori a permettere a questa squadra di ritrovare cuore e attributi per andare a centrare la salvezza. In continuità con il passato, anche Cuesta ha mantenuto questo aspetto e ci ha costruito sopra, toccando subito le corde giuste per conquistare la fiducia del gruppo.

LEGGI QUI: Parma sempre più "Cuestiano": ora però serve la conferma col Lecce

Questa capacità permette di guardare con ottimismo al futuro, ma bastano cuore e anima per costruire un percorso vincente? Sicuramente sono prerogative necessarie, ma c'è anche bisogno di altro. La salvezza dell'anno scorso infatti è stata centrata anche grazie ad una fase difensiva solida. Anche quest'anno, la difesa del Parma sta dando garanzie e Cuesta, con la scelta di rimanere a tre, ha aiutato e contribuito anche sotto questo aspetto. La grande mancanza di questo avvio di stagione erano stati i gol: con il Torino, per fortuna, si è sbloccato Pellegrino e subito i suoi gol sono risultati decisivi. Un attaccante che sente la porta può svoltare la stagione di una squadra che fatica a segnare, ma l'argentino non è decisivo solo per i gol, ma anche per la sua fame, il suo atteggiamento e la sua anima, come dimostrato con il devastante impatto con il campionato e sulla squadra di qualche mese fa. 

LEGGI QUI: In un campionato in cui le punte segnano poco, Pellegrino può essere l’eccezione: l'argentino cerca continuità

Non basta però il solo Pellegrino per risolvere i problemi di una fase offensiva leggibile e poco incisiva. I ducali devono ancora segnare su azione in questo campionato, dopo ben cinque giornate. Questo bottino misero conferma le criticità di una manovra lenta e scolastica e forse è questo l'aspetto dove si aspettano risposte. Anche da Cuesta, chiamato a trovare soluzioni efficaci a queste difficoltà. C'è da fare qualcosa in più sul piano del gioco e non sono io a dirlo, è proprio il tecnico spagnolo a volere qualcosa in più dai suoi ragazzi. La gara contro il Torino, per quanto abbia regalato gioia e entusiasmo, ha confermato queste problematiche, visto che prima del rigore di Pellegrino il Parma non era mai stato pericoloso davvero. 

LEGGI QUI: PL - Bonazzoli: "Fiducia ritrovata, ma col Lecce non si può sbagliare. Pellegrino? Mi ricorda Vieri e Toni"

C'è però un altro aspetto da verificare ed è la capacità di vincere gli scontri diretti. Contro Cagliari e Cremonese, pur gestendo a larghi tratti la partita, i crociati hanno raccolto un punto in due partite. Un difetto che il Parma si porta dietro dalla scorsa stagione, quando con Pecchia prima e con Chivu poi, la salvezza è stata conquistata grazie ai punti fatti contro le big. Sotto questo aspetto, Cuesta può e deve fare meglio rispetto ai predecessori. E' vero, non sono mai partite facili, perché la posta in gioco si alza, hai la pressione di dover vincere e le squadre avversarie si chiudono. Per centrare l'obiettivo finale, però, il Parma non può che puntare solo ad una vittoria in casa contro il Lecce. Ecco perché quello di oggi è un banco di prova davvero importante per i ducali: questo Parma, con una stagione di esperienza alle spalle, è pronto per vincere una sfida così delicata?

LEGGI QUI: Lecce, Di Francesco: "Cuesta ha dato grande identità alla squadra. Stiamo preparando tante soluzioni"