L'Empoli ha colpito dritto allo stomaco. E ora? Vedendo il calendario c'è il baratro

11.05.2025 00:00 di  Simone Brianti   vedi letture
L'Empoli ha colpito dritto allo stomaco. E ora? Vedendo il calendario c'è il baratro
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"È come un incontro di pugilato: bisogna saper dare e prendere". Aveva usato una metafora forte, Cristian Chivu, alla vigilia della sfida contro l’Empoli. E mai come stavolta, le sue parole sembrano pesare come macigni. Perché il colpo, quello secco, deciso e quasi chirurgico, lo ha incassato proprio il Parma. Un colpo al cuore, anzi allo stomaco, firmato da Anjorin e che rischia di lasciare i gialloblù al tappeto, proprio sul più bello, proprio quando sembrava che la salvezza fosse ormai cosa fatta.

Il 2-1 maturato al 'Castellani' fa male. Anzi, malissimo. Fa male per il risultato, ma ancora di più per il modo in cui è maturato: un Parma impaurito, contratto, lontano parente della squadra capace di reagire nelle difficoltà, come accaduto in altri momenti chiave della stagione. E soprattutto fa male perché, in una fase delicatissima del campionato, i ducali sono riusciti nell’impresa - negativa - di perdere le due partite che, almeno sulla carta, sembravano le più abbordabili delle ultime otto giornate.

Il paradosso è servito: mentre tutto intorno si parlava di gestione del vantaggio e di programmazione per il futuro, il Parma ha finito per dissipare quanto costruito, riaprendo scenari che si speravano ormai archiviati. Ora, con Napoli e Atalanta all’orizzonte - due squadre lanciatissime e con ancora molto da chiedere a questo campionato - il calendario assume i contorni di una minaccia concreta, di quelle che fanno tremare i polsi.

Il primo tempo del Castellani ha raccontato di una squadra timorosa, che ha concesso campo e iniziativa a un Empoli volitivo ma tutt’altro che irresistibile. L’episodio che ha cambiato il match è arrivato con l’ingenuità di Valenti e Parma in dieci. Eppure, nonostante tutto, i gialloblu avevano trovato il modo di raddrizzarla con Djuric, dando l’illusione di poter portare a casa un punto vitale. Ma proprio quando serviva lucidità e coraggio, è arrivata la scelta: fuori Bonny, dentro Balogh. Un cambio che, più che rafforzare la tenuta, ha dato il segnale opposto. La squadra si è abbassata, l’Empoli ha capito che era il momento di colpire e lo ha fatto, con la perla di Anjorin che ha tolto il fiato.

Ora il Parma si ritrova lì, sull’orlo di quel baratro che fino a qualche settimana fa sembrava lontano. Si spera in notizie positive dagli altri campi - Verona-Lecce e Venezia-Fiorentina su tutte - per trovare un appiglio, uno spiraglio di luce. Ma la sensazione è che la squadra debba fare molto di più: reagire, tirare fuori l’orgoglio e il carattere che troppe volte in questa stagione sono rimasti nei cassetti dello spogliatoio. Chivu aveva parlato di pugilato, di colpi da dare e da incassare. Il Parma ha incassato, ora deve rialzarsi. Perché il suono della campanella finale si avvicina, e rischia di sancire un ko definitivo che avrebbe il sapore amaro del rimpianto.