L'esordio di Ndiaye: personalità e intraprendenza, ma qualche distrazione

Dopo meno di una settimana di lavoro con i nuovi compagni, oggi Abdoulaye Ndiaye ha fatto il proprio esordio in maglia crociata. Esattamente 72 minuti di gioco da braccetto di sinistra nella difesa, prima di lasciare spazio al subentrante Valenti. Non basterà di certo questo test per valutare il nuovo acquisto, ma qualche iniziale spunto può essere tratto da questa prima uscita del centrale senegalese.
In primis, è evidente che ci sia da lavorare ancora sui meccanismi di reparto. Questo però non riguarda solo l’ex Troyes, ma tutto il pacchetto arretrato del Parma: i crociati oggi non sono stati impeccabili in fase arretrata e alcune letture sono state sbagliate. Lampante la disattenzione generale sul primo gol, dove sono saltate le marcature e Ndiaye e compagni hanno perso i riferimenti, facilitando il lavoro agli attaccanti dell’Heindheim. Inoltre, c’è da perfezionare le uscite quando la squadra, come spesso capita su indicazione di Cuesta, alza il pressing per aggredire l’avversario. Anche un solo minimo ritardo viene pagato a caro prezzo e per questo serve pratica per Ndiaye e compagni, per oliare i meccanismi e far nascere un’intesa vincente prima di inizio campionato.
Ci sono però anche ottimi segnali da trarre dalla prova di Ndiaye. La prima cosa a colpire è stata la personalità del nuovo acquisto gialloblu, soprattutto palla al piede. Senza paura, l’ex Troyes si è avventurato palla al piede, rompendo la linea del pressing avversaria e facendo partire la manovra quasi da regista avversario. I segnali migliori arrivano proprio dall’intraprendenza mostrata da Ndiaye, pronto a prendersi responsabilità palla al piede e facilitare l’uscita della squadra. Ma buone sensazioni arrivano anche dai duelli, nei quali ha saputo far valere struttura e centimetri. Insomma, c’è tanto da lavorare ma i primi segnali sono positivi: tra qualche settimana arriveranno i veri primi banchi di prova.
Questa la pagella di ParmaLive.com: "Ndiaye 6 - Carichissimo, forse anche troppo. Con un paio di anticipi fa capire che dal suo lato non si passa, ma si perde l'uomo in area nell'azione del vantaggio".