PL - Angelo: “Mi piace Britschgi, ha futuro. All'inizio si potrà soffrire, ma il gruppo deve credere in Cuesta"

Avvio di stagione incerto per il Parma, che ancora sembra dover interiorizzare a pieno i concetti del nuovo allenatore. Tra alti e bassi, l'impressione è che i crociati non abbiano ancora espresso il proprio potenziale e l'ennesimo passo falso nello scontro diretto contro il Lecce ha destato preoccupazione tra i tifosi. Per analizzare queste prime giornate di campionato, la nostra redazione ha intervistato l'ex crociato Angelo. Queste le sue parole in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com:
Che ricordi ha dell'esperienza a Parma?
"A Parma sono rimasto un anno ed è stata la squadra che mi ha permesso di fare il salto di qualità. Sono stato benissimo, in più eravamo una squadra giovanissima, con la quale comunque abbiamo fatto bene, raggiungendo l’obiettivo di quell’anno: una salvezza tranquilla. Mi sono divertito ed è stato un periodo veramente bello".
C’è un giocatore che l'ha stupita in questo avvio di stagione o che ha il potenziale per una carriera importante?
"Sicuramente guardando ai ragazzi presenti oggi, un giovane che mi piace molto è Sasha Britschgi. È voglioso, concentrato, sul pezzo, sta interpretando bene il ruolo affidatogli e mette bene in atto le richieste dell’allenatore, seppur bisogna tenere in conto che è il suo primo anno in Serie A. Vero è che, continuando a rigar dritto, ha le potenzialità e ci sono i presupposti perché possa fare una carriera importante. Cosa che auguro a tutti i ragazzi della squadra, aggrappandosi alla Serie A perché è un bel campionato e continuare per la loro strada. In generale, ho molta ammirazione verso gli esterni crociati, probabilmente anche perché è stato il mio ruolo ed è quello verso cui ho un occhio in più".
Il Parma è ripartito dal giovanissimo Cuesta, che ne pensa di questa scelta e come valuta l’avvio di stagione?
"Io penso sia una buona scelta, anche perché, come c’è il cambio di generazione dei calciatori, è giusto ci sia anche per gli allenatori. Le occasioni vanno concesse, soprattutto ad allenatori vogliosi, che studiano e che si fanno trovare pronti. Penso che inizialmente per il Parma ci possa essere da soffrire, ma l’importante è restare uniti e che il gruppo creda al proprio allenatore. Più si va avanti più si prende consapevolezza dei propri mezzi e si comincerà a giocarsela anche per qualcosa di più importante".
Nello staff di Cuesta ci sono Paletta e Pavarini, suoi compagni di spogliatoio a Parma. Che ex compagni sono stati e cosa possono dare a questo gruppo?
"Come ex compagni hanno dato veramente tanto. Quella volta, Paletta era giovane e appena arrivato dall’Argentina e parlava appena italiano, ma era comunque agguerrito. Invece, Pavarini era già grande ma un vero uomo di spogliatoio. Tecnicamente e tatticamente non c’è bisogno di parlarne, perché basta vedere la carriera importante che ha vissuto. Perciò, penso che queste due figure possono solo che essere di estremo aiuto su tutto a Cuesta. Sono due valori aggiunti per la società, per la città, per l’allenatore e per i ragazzi".
Il Parma fatica a segnare su azione. Manca un giocatore con i colpi di Giovinco? Ci racconta la Formica Atomica?
"Sì, però penso sia un problema di tutte le squadre che devono salvarsi perché, spesso, soprattutto contro certe squadre, si pensa prima a non perdere, piuttosto che a segnare, portando così a casa sempre dei punti. L’importante è che non si perda la consapevolezza e la certezza di ciò che chiede l’allenatore, di ciò che si è come squadra e la fiducia l’uno nell’altro. Avranno bisogno di conoscersi sempre di più tra loro e fare esperienza e sono sicuro che prima o poi questi gol arriveranno. Poi, riguardo Giovinco, è chiaro che avere a disposizione un giocatore come lui facilita tutto. Ancora oggi, quando mi chiedono il giocatore più forte con cui ho avuto il piacere di giocare, io rispondo sempre lui. Persino in allenamento lui era qualcosa di impressionante, fortissimo. Perciò, sicuramente, una Formica Atomica nel Parma di oggi penso possa essere più che benvenuta. Son convinto che un giocatore dalle qualità come le sue possa far comodo a qualsiasi squadra della Serie A".
Cuesta sottolinea spesso l’importanza del pubblico, lei che ricordi ha dell’impatto del Tardini nelle gare interne?
“L’impatto della tifoseria aiuta, soprattutto quando la squadra è in difficoltà e quando si lotta per salvarsi, cioè in quei momenti dove tutto diventa meno facile. Ci sono e ci saranno sempre tanti ostacoli che vanno superati insieme. Di certo, la tifoseria è una di quelle componenti che ci dà molto, poi è chiaro che i ragazzi in campo debbano dare il massimo. È presto, ma sono fiducioso che il Parma si possa salvare, perché è una piazza importante e merita senz’altro di restare nella massima serie”.
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