#Parlacrociato, un pareggio che scontenta i tifosi: colpe divise tra allenatore, giocatori e società

Un pareggio che sa di occasione sprecata: al rientro dalla sosta tutto l’ambiente gialloblu si aspettava che il Parma potesse compiere un nuovo salto di qualità, soprattutto a livello offensivo, ma così non è stato. Quella contro il Genoa è stata invece una partita di sofferenza, che ha messo a dura prova anche i cuori più forti. A preoccupare maggiormente è proprio la sterilità offensiva dei crociati: ma di chi è la colpa? Non si salva nessuno: allenatore, giocatori e società, come abbiamo potuto raccogliere attraverso i nostri canali social. Torna la rubrica #ParlaCrociato, dove i tifosi diventano protagonisti con le loro impressioni nel post partita. Questi i commenti, dopo Genoa-Parma:
Ovviamente uno dei temi più caldi è proprio la sterilità offensiva: nessun tiro nello specchio della porta avversaria, come sottolinea Stefano: “Partita di grinta ma niente più. Non un tiro in porta. Direi anche basta con questo spagnolo. Se non c’era il Genoa ne avremmo prese quattro”. E c’è anche chi la butta un po’ sul ridere, citando uno dei film cult nella storia del cinema italiano, come Dario: “Nemmeno un tiro in porta. Nemmeno la Longobarda era così”.
Gli allenatori risultano spesso il capro espiatorio nelle situazioni di difficoltà, e appunto non mancano critiche nei confronti di Carlos Cuesta. Ad esempio Marco dice: “Non giocare a calcio e non tirare mai in porta con le 2 ultime squadre in classifica… Cuesta via subito e alla svelta”. Mentre Giovanni si concentra più sulle assenze: “Abbiamo fuori Ondrejka, Valeri, Frigan e Oristanio, quale squadra non ne risentirebbe. Meno critiche e più tifo?”
E c’è anche chi invece si schiera dalla parte dell’allenatore, come Luca: “Non darei la colpa all'allenatore. Ci vuole tempo per switchare la mentalità e l'atteggiamento dei giocatori. È vero, al momento facciamo pena ma secondo me non è colpa dell'allenatore, e spero non venga esonerato. Sarebbe un disastro”. Piuttosto la colpa è da attribuire alla società e ai giocatori, come sottolinea Pasquale: “Vedo talmente poca qualità che ho serie difficoltà a capire quanta colpa sia da imputare all'allenatore. E comunque la colpa è di chi lo ha scelto, non sua. Come quando si parla di Pettinà: ho letto le sue esperienze professionali, è praticamente un ragazzo che ha studiato finanza, che ha lavorato in società che non c'entrano nulla con il calcio e che nel Parma è passato dall'area finanziaria al ruolo di direttore sportivo. La colpa non è sua, che ha costruito una squadra senza logica, buttando 40 milioni, ma è di chi ce lo ha messo”.
Infine ci si concentra anche su alcuni componenti della squadra, come Bernabé, reo di non essere ai livelli che ci si aspettano da lui. Ecco il pensiero di Giorgio: “Mi preoccupa Bernabé: sembra spaesato e svogliato. A questo punto o è completamente fuori ruolo e fa fatica per quello, oppure quest’estate se ne voleva andare e adesso è svogliato perché p dovuto rimanere. Al tempo la risposta ai miei quesiti”. E si punta il dito anche sulla qualità di altri giocatori, come fa Marco: “Sorensen, Lovik, Troilo, Ndiaye, Djuric: è gente che farebbe fatica anche in Eccellenza di bassa classifica. Disastro, speriamo rientri subito Ondrejka”.
Come sempre invitiamo chi avesse voglia di condividere la propria opinione, anche oggi e in generale ogni volta che ne avrete piacere, a continuare a commentare, scrivere, suggerire, sui nostri account social ufficiali Facebook e X. L'appuntamento con #ParlaCrociato tornerà dopo la sosta, per commentare la sfida contro il Como.
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