Genoa Parma 0-0: al Ferraris l'eroe è Suzuki, in dieci è un punto importante

Il Parma raccoglie un punto d'oro su un campo difficile come quello del Ferraris. Una gara brutta sotto l'aspetto del gioco, ma in dieci per l'espulsione di Ndiaye a fine primo tempo, i gialloblu si chiudono nella propria metà e concedono poco al Genoa. Qualche tiro da fuori area e soltanto il rigore nel recupero per il fallo di Troilo su Ekhator. Ma Suzuki ha indossato il mantello e, ancora una volta, ha detto no regalando un pari ai suoi compagni. Dopo il ko interno contro il Lecce, arriva dunque uno 0-0 che per come si era messa la gara può anche andare bene così.
PARMA IN DIECI E POCHE OCCASIONI: non uno spot bellissimo per il calcio al Ferraris. Genoa e Parma faticano a creare azioni degne di nota nei primi 45' di gioco. Cuesta sorprende con le scelte a inizio gara con i gialloblu schierati a 4 in difesa, andando a 3 in fase di costruzione con Almqvist ad allargarsi sulla destra e Britschgi alzarsi sul fronte opposto. Il pallino del gioco è in mano ai rossoblu, mentre i crociati provano, senza grosse soluzioni, a ripartire. La prima occasione della gara è per il Parma: Cutrone lavora un bel pallone in mezzo a tre difensori, riesce a liberarsi per calciare con il destro ma il tiro è fuori alla sinistra di Leali. La gara fatica ad accendersi, tanti falli e gioco spesso interrotto. I momenti offensivi dei gialloblu si fanno sporadici, anche per la poca precisione nei passaggi e dunque sono i padroni di casa a restare stabilmente nella metà campo avversaria. L'azione più pericolosa arriva da palla inattiva: Malinovskyi pesca Vitinha in mezzo all'area che di testa indirizza bene e trova l'attenta risposta di Suzuki. Sul finire della prima frazione, poi, l'episodio chiave: Ndiaye, ammonito un paio di minuti prima, entra in ritardo sull'ucraino e per Sozza è secondo giallo quindi rosso per il centrale del Parma. Cuesta corre subito ai ripari e toglie Bernabé - apparso un po' fuori dal gioco sin lì, va detto - e inserisce il rientrare Valenti. L'ultima occasione della prima frazione è sui piedi di Vasquez, ma il suo mancino è alto sopra la traversa.
SUZUKI SALVA IL PARMA: il Genoa rientra in campo a trazione anteriore con Carboni al posto di Sabelli, mentre Cuesta inserisce Ordonez per Almqvist. Ovviamente la gara è tutta a favore dei padroni di casa che, con l'uomo in più, provano a creare qualche pericolo dalle parti di Suzuki, ma il Parma si difende con ordine e concentrazione. La prima occasione della ripresa è su punizione: Malinovskyi ci prova ma è attento il portiere gialloblu. L'azione prosegue con il pallone che va sull'esterno con Carboni a raccogliere, rientrare e calciare verso la porta, ancora attento il giapponese. I rossoblu tengono il possesso ma senza grande velocità e un po' macchinosa. È sempre il trequartista ucraino a creare i maggiori pericoli ed è ancora lui ad andare alla conclusione, Suzuki para così come sulla conclusione successiva di Masini. Il Parma fatica anche a ripartire e si limita a restare dietro la linea della palla, da segnalare la buona gara di Cutrone per grinta e sacrificio ad aiutare i compagni. L'unico pericolo creato nella ripresa dai crociati è l'incursione di Keita sulla destra, cross basso e forte su cui però non arriva nessuno dei compagni. Nel finale è ancora Suzuki a salvare il Parma: colpo di testa ravvicinato di Ekhator e riflesso superlativo del giapponese a dirgli di no. Nel recupero Troilo stende Ekhator in area, Sozza indica il dischetto ma l'eroe di giornata è Suzuki, abile a intuire e a parare il rigore di Cornet. L'assalto del Genoa nella ripresa non sortisce gli effetti sperati, il Parma difende con ordine e porta a casa un punto importante su un campo difficile.
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