Buffon: "Il mio stimolo è riportare il Parma in A. Pecchia una certezza, qui tanti giovani con potenziale"

29.07.2022 11:15 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Buffon: "Il mio stimolo è riportare il Parma in A. Pecchia una certezza, qui tanti giovani con potenziale"

In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, il capitano e portiere del Parma Gianluigi Buffon ha parlato del ritiro di Pinzolo, della prossima stagione e di altri temi. Di seguito, le parole dell'estremo difensore: "È la prima volta che ritorno a Pinzolo. È un’esperienza completamente diversa rispetto ai tempi della Juve, dove stavi sempre in camera e non potevi uscire dall’hotel perché all’esterno c’erano dodicimila tifosi. Anche l’arrivo al campo era blindato. Era difficile conoscere e avere consapevolezza del posto in cui ti trovavi. Pinzolo la sto conoscendo ora".

Se chiude gli occhi e ripensa ai ritiri di Pinzolo con la Juventus, qual è il primo aneddoto che le torna in mente?
"Il primo ricordo non è proprio bellissimo… Qui, ai tempi di Ranieri, colsi il primo segnale della protrusione discale che negli anni successivi mi costrinse ad andare sotto i ferri".

Ai tempi si temeva che lei potesse anche smettere, invece è ancora protagonista a 44 anni…
"Vivo tutto da uomo e da sportivo libero, con la massima serenità. Io all’età non penso, a me fa piacere quando si rimarcano le cose che faccio in campo. Mi piace ancora competere, l’adrenalina si accende in maniera automatica. E quando non sento la partita, in un modo o nell’altro riesco a crearmi delle situazioni per entrarci".

Che stagione sarà per Buffon?
"Personalmente spero sia come l’ultima, almeno fino a febbraio. Per i primi 6-7 mesi ho dato risposte forti, poi ho avuto prima un infortunio e quindi una ricaduta: nel finale non ci sono praticamente mai stato. Stavolta vorrei mantenere lo stesso livello per undici mesi. Per la squadra, invece, deve essere la stagione del riscatto. Al di là del vincere o arrivare secondi o terzi, la cosa principale deve essere quella di dimostrare di essere squadra. Lo scorso anno in molte occasioni davamo segnali di non esserlo e non esiste niente di peggio. Dobbiamo tornare a competere".

La voglia di riscatto del Parma è la stessa della Juventus, reduce da una stagione senza trofei. Allegri è stato chiaro: «Abbiamo il dovere di vincere lo scudetto». Concorda?
"Nessuno meglio di lui sa interpretare ciò che la gente si aspetta dalla squadra. E nessuno meglio di Max sa come parlare, anche pubblicamente. Se Allegri dice così è perché probabilmente vuole aumentare il tasso di concentrazione in tutti, giocatori compresi. Fin dalla prima partita la Juventus deve essere protagonista. Allegri conosce perfettamente l’ambiente Juve, dove si passa al massimo un anno da non protagonista. Che non significa necessariamente vincere, bensì lottare fino all’ultimo per il campionato. La società si è mossa molto bene e ha costruito una squadra che rispecchia anche di più le caratteristiche dell’allenatore. Sono convinto che Allegri riuscirà a farla rendere meglio e renderà meglio anche lui. Max sa gestire bene i campioni e capire certi momenti della stagione e delle partite".

Cristiano Ronaldo è in rotta con il Manchester United: vista la vostra amicizia, non le è ancora venuta la tentazione di proporgli il Parma?
"In passato Cristiano è già stato vicino, al Parma… Ma Ronaldo mi sembra che abbia l’obiettivo della Champions, quindi noi ancora non gliela possiamo promettere. È un po’ che non sento Cris. Abbiamo un ottimo rapporto, di stima reciproca. CR7 è un campione, un giocatore diverso. Possiede una forza animalesca di vincere, un qualcosa di ancestrale".

Un po’ come ha fatto lei la scorsa estate, scegliendo il ritorno al Parma. Il nuovo allenatore gialloblù è Fabio Pecchia. Com’è essere allenati da un avvocato?
"Di un avvocato c’è sempre bisogno… Pecchia negli ultimi anni ha raggiunto traguardi eccellenti: è una certezza. È importante sapere di avere al comando un allenatore che sa trasmettere determinate sicurezze. Siamo stati compagni nell’Under 21 e non dimenticherò mai anche un gol che mi fece in un Napoli-Parma".

Quali compagni la stanno impressionando di più?
"Abbiamo 3-4 giovani con potenzialità da big, anche da Juve. Penso soprattutto a Benedyczak, Bernabé, Oosterwolde, Sohm, Circati…".

Che Serie B immagina?
"È una A2, non una B. I pronostici sono complicati, sebbene anche nella passata stagione siano state promosse due squadre come Lecce e Monza, considerate tra le favorite fin dall’inizio. Noi siamo stati una delusione, poi ci sono state sorprese come il Pisa. In Serie B c’è molto equilibrio: è il dettaglio che fa la differenza tra il vincere e il perdere".

Nel Parma ha trovato qualcosa della Juventus?
"Il Parma, in questo momento, mi ricorda un po’ la Juventus di inizio ciclo, quando arrivò Andrea Agnelli: dobbiamo consolidarci e prendere consapevolezza".

Vedendo Chiellini a Los Angeles e il trio azzurro di Toronto (Insigne-Criscito-Bernardeschi) pensa mai a un ultimo ballo in Mls, il campionato nordamericano?
"Non metto limiti alla provvidenza. Posso smettere tra un mese come fra dieci anni. Se sto bene, mi diverto e nelle cose che faccio ci sono delle motivazioni, vado avanti. Adesso ho uno stimolo fortissimo: riportare il Parma in Serie A. Per i tifosi e per il presidente Krause, che continua a investire".