Un anno di Krause: qualche errore di inesperienza, ma anche tanto entusiasmo, investimenti importanti e progetti intriganti. Teniamocelo stretto

18.09.2021 18:00 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Un anno di Krause: qualche errore di inesperienza, ma anche tanto entusiasmo, investimenti importanti e progetti intriganti. Teniamocelo stretto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Auguri Parma, auguri Kyle Krause. Sembra passato un secolo dall'arrivo in Emilia dell'americano, eppure da quel famoso adesivo della Juventus staccato dal laptop dell'imprenditore è trascorso un solo anno. Un anno, purtroppo, ricco di insoddisfazioni sotto l'aspetto sportivo, con una retrocessione che ha fatto male soprattutto per il modo in cui è arrivata. Ma un anno anche denso di amore, passione, entusiasmo e investimenti da parte di KK, presidente d'altri tempi che non si è mai risparmiato in nessun campo, mettendo a disposizione del club ogni risorsa possibile per giungere all'obiettivo, che non è certo rivolto solo all'oggi, bensì indissolubilmente legato al domani. Un domani che non potrà che essere ricco di soddisfazioni con un presidente così appassionato alle spalle, nonché con un progetto così intrigante all'orizzonte. 

Per un futuro sulla carta straordinariamente roseo, c'è un recente passato che, come già scritto in precedenza, ha regalato solo dispiaceri. Quando, come in questo caso, c'è un fallimento, vuol dire che non tutte le scelte sono state azzeccate, e senz'altro anche Krause ha commesso qualche errore di inesperienza. Ma a quanto pare ha imparato in fretta, e già in questa sessione di mercato è stato bravo ad affiancare all'acquisto di giovani promesse anche l'arrivo di giocatori di esperienza e personalità come Buffon, Danilo, Schiattarella e Vazquez. Altra mossa felice è stata quella di rivoluzionare l'intero organigramma societario, affidandosi a uomini di sua fiducia che fossero funzionali al particolare progetto che ha in mente. Insomma, la lezione è servita eccome al numero uno gialloblù: un presidente atipico, che piace praticamente a tutti, anche agli avversari. Un condottiero di ampie vedute che va controccorente, non lesinando investimenti e progetti importanti (rimodernizzazione dello stadio compresa) in un'epoca fortemente caratterizzata da incertezze e austerity. Insomma, una vera e propria mosca bianca in un calcio sempre più orientato al business e meno alla passione: teniamocelo stretto.