Solito Parma: i calci piazzati sono un incubo. Paratici? Lo preferivo quando giocava con il Marsala

22.04.2021 19:37 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Solito Parma: i calci piazzati sono un incubo. Paratici? Lo preferivo quando giocava con il Marsala
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

All'indomani della gara persa con la Juventus, posso dire di aver visto un po' il solito Parma degli ultimi mesi. Volontà, sprazzi di buon gioco, addirittura un approccio giusto a livello di mentalità sin dai primi minuti di gioco: tutte cose a cui i giocatori di D'Aversa ci hanno abituato ultimamente. Sfortunatamente, anche gli errori e i lati negativi sono rimasti gli stessi: ancora una volta Parma dapprima in vantaggio e poi recuperato, ancora una volta soliti problemi difensivi sui calci piazzati. A questo punto, cosa si può chiedere alla stagione? Intanto, di concludere se non altro con orgoglio, magari dando più spazio a qualche giovane, dai quali presumibilmente si ripartirà il prossimo anno. Ci sarà anche da rinnovare la rosa in modo massiccio: a prescindere dalla categoria in cui il Parma militerà, è abbastanza evidente come nell'aria si avverta una sensazione da fine ciclo. Un altro segnale è stato dato dalle prestazioni (e dalle esclusioni) di alcuni protagonisti delle ultime stagioni: a Cagliari era toccato a Gervinho, ieri a Sepe. E devo anche dire che Colombi ha ben figurato, non è facile considerando che quando sei un secondo portiere rischi di giocare solo un paio di partite l'anno e devi necessariamente farti trovare pronto nel momento del bisogno. Vedremo se con il Crotone si proseguirà lungo questa via.

Detto questo, volevo focalizzarmi su un avvenimento extra campo che risale alla giornata di ieri. Il progetto Superlega è naufragato, ma continua a dividere. Nel prepartita di Juve-Parma, il vice ds crociato Lucarelli è intervenuto abbastanza duramente circa il disegno di Agnelli e Florentino Perez. Toni accesi ma non certo ingiustificati, per i motivi evidenziati dallo stesso Lucarelli. Il ds juventino Paratici ha risposto altrettanto duramente, con un filo di arroganza (scusate per l'understatement). Forse voleva imitare Nanni Moretti ("io non parlo di cose che non conosco!"), ma non credo sia giusto trattare un altro addetto ai lavori (che peraltro è un potenziale interlocutore in sede di mercato) come se fosse qualcuno che viene da Marte. Forse, se la quasi totalità del mondo calcistico ha attaccato la proposta della Superlega (senza per questo inneggiare alla UEFA come baluardo di moralità), sarebbe il caso che i dirigenti della Juventus si facessero qualche domanda, invece di offendersi. Paratici io onestamente lo preferivo quando giocava per il Marsala o per il Brindisi. E non è una cosa che dico con ironia, mi sembra piuttosto evidente che quando si fa il proprio ingresso tra i potenti del calcio cambia il modo di pensare e di approcciarsi, talvolta dimenticando anche da dove si viene.