Gli errori, le difficoltà, i problemi, gli infortuni: non sono alibi, ma dati oggettivi. Ora un esame di coscienza e tutti con Iachini: che la grinta del mister sia d'esempio
A ventiquattr'ore dalla sconfitta casalinga con il Brescia, la sconfitta brucia ancora. Questo Parma proprio non decolla, ma di certo non ci si poteva aspettare che Beppe Iachini, una volpe della panchina, avesse la bacchetta magica con le soluzioni già pronte. Tra l'altro, le parole in conferenza post-gara del mister marchigiano fanno pensare: si percepisce una mancanza di tranquillità da parte della squadra, simboleggiata dagli errori tecnici che nel primo tempo del Tardini hanno spianato la strada alle rondinelle. Non sono in realtà così convinto che il mister sia realmente soddisfatto del secondo tempo dei nostri, ma mi rendo anche conto che Iachini debba cercare anche degli aspetti positivi da cui ripartire e con i quali cercare di infondere fiducia nei giocatori. Quello che emerge, però, è soprattutto che questa squadra è impantanata in una selva di errori, di difficoltà, di problemi. E, si badi bene, non si tratta di "alibi" per giustificare le sconfitte, ma di dati oggettivi. Passi per gli infortuni, che in questo momento sono tanti ma è un aspetto che nell'arco di una stagione può starci; passi per gli errori della società, sia in sede di assemblaggio della squadra, sia nel non chiamare Iachini prima della sosta. I problemi sono tanti e lo sappiamo, ma non può passare il messaggio che tutto ciò sia una giustificazione. E' invece, piuttosto, la molla che spiega in cosa il Parma stia mancando.
Del resto lo ha detto anche Danilo: il suo intervento post-gara è stato molto duro e di forte autocritica. "Non siamo squadra - non per novanta minuti, almeno" è un messaggio chiaro, lanciato probabilmente anche a se stesso. Dobbiamo concordare con lui anche quando dice che ora non ha più senso parlare di Serie A, di playoff, di promozione: bisogna solo superare questo momento, diventando davvero squadra. Potremmo anche chiederci allora perché il Parma non è diventato squadra sotto la precedente guida tecnica, ma è tempo di guardare all'oggi e capire cosa si può fare per uscire fuori da questa situazione. Il fatto che i ragazzi abbiano chiesto un giorno di ritiro per compattarsi, se non altro, fa capire che abbiano capito la gravità sportiva del momento del Parma. Mi auguro che questo esame di coscienza possa portare a dare nuova consapevolezza a questa squadra. In tutto questo, le prime conferenze di mister Iachini hanno trasmesso grande grinta e passione per questo lavoro: penso che il primo contributo che il mister possa dare al gruppo non sia solo tecnico-tattico, ma sia proprio l'aspetto caratteriale. Sarebbe bello che i nostri prendano esempio dalla personalità dell'allenatore, che peraltro è la stessa di quando giocava.