Faggiano sui problemi di salute: "Un calvario, pensavo di non uscirne"

Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l'ex ds del Parma Daniele Faggiano, uno degli artefici dello storico ritorno in Serie A post fallimento, ha parlato degli ultimi anni, in cui ha dovuto combattere per superare alcuni problemi di salute. Questo il suo racconto:
"Ero stanco e spossato, credevo fosse perché non lavoravo. Ma non era così. In autostrada stavo andando a Modena e mi sono rotto due vertebre per un incidente. Però sono uscito dall’ospedale firmando, contro la volontà dei medici. E una volta a casa, mio padre e mio suocero mi hanno rimandato a farmi vedere. Avevo valori sballati, i medici hanno capito che il fegato non funzionava. Così ho cominciato a girare gli ospedali. Prima mi hanno fatto un piccolo intervento, poi è diventato urgente il trapianto. Il 19 dicembre ero a cena con i miei genitori e mister Toscano, è arrivata la telefonata: entro tre ore dovevo essere a Palermo per il trapianto”.
“Un calvario, pensavo di non uscirne. Momenti bui, non li auguro a nessuno. Sono stato 100 giorni in ospedale, avevo vicino mia moglie Giorgia e i miei genitori, la mia forza. Come il Catania, da Pelligra e Grella a tutti i tifosi. E gli infermieri, diventati come fratelli: solo per portami in bagno, facevano una fatica enorme. Ho provato dolore, rabbia. Una volta non capivo perché negli ospedali le finestre sono chiuse, me ne sono reso conto quando volevo aprirne una e scappare. Ma pensavo alla famiglia, alla bambina, agli amici veri che hanno sofferto con me e mi sono sempre vicini: sono venuti a trovarmi Perinetti, Ausilio e Baccin, poi giocatori come Torregrossa e Inglese”.