Como, Fabregas: "Bonus? Soldi? No, i giocatori si premiano con giorni liberi"
Ma concedere più tempo libero ad un calciatore porta davvero dei rischi ad una squadra, ai calciatori e all'allenatore? Si incarica di dare una risposta ferma e convinta proprio Cesc Fabregas, tecnico del Como, che non ha mai nascosto di evitare doppie sedute ogni giorno e carichi pesanti nel quotidiano ma piuttosto di dosare il tutto. E il motivo è semplice: "Perché alla fine al giocatore cosa gli dai? Un bonus? Soldi? Non hanno bisogno tanto di quello", ha spiegato in un intervento dagli studi di RSI Sport.
"La cosa più speciale che si può dare ad un giocatore è tempo libero per stare con la sua famiglia", il nocciolo della questione toccata dallo spagnolo, attualmente settimo in classifica con i biancoblù. "Tutti i giorni gli rompi le scatole, devi fare questo, devi guardare i dettagli, i video, l'individuale, allenamento, dai, forte, intensità. Il momento che si possono godere di più è quando hanno quel giorno libero in più".
La scorsa Primavera, ad esempio, Fabregas concesse giorni extra liberi ai suoi calciatori: "Era un momento in cui tutto andava molto bene, però era una questione più mentale. Una stagione difficile, la prima in A. La squadra stava lavorando molto bene, 'dai, vinciamo'. 'Godetevela, poi alleniamoci forte e prepariamo la prossima'. È andata così, abbiamo vinto 6 partite di fila". Precisamente Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari, per un filotto sensazionale e l'esaltazione finale di una stagione poi terminata al decimo posto in classifica.
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