PL - Binda (GdS): "Parma, voto 5. La sosta servirà per ripresentarsi all'altezza"

23.03.2023 16:21 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL - Binda (GdS): "Parma, voto 5. La sosta servirà per ripresentarsi all'altezza"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

In concomitanza con la sosta del campionato di Serie B, il Parma cercherà di prepararsi nel migliore dei modi per l'importante sfida contro il Palermo in ottica playoff. Tra le due squadre c'è solo un punto di differenza e in palio la permanenza nella zona playoff. Abbiamo fatto una riflessione con Nicola Binda sul percorso crociato in campionato fatto fino a questo momento. Ecco le parole del giornalista della Gazzetta dello Sport ai microfoni di ParmaLive.com.

Che voto darebbe al campionato del Parma fino a questo momento?
"Darei al Parma un cinque. A questo punto del campionato mi aspettavo che fosse perlomeno in zona playoff. Per il valore dell'allenatore e il potenziale tecnico della squadra, i crociati avrebbero dovuto essere presenti in zona playoff".

La squadra crociata non è mai riuscita ad avere un percorso lineare. Secondo Lei da cosa può dipendere?
"Può dipendere dal fatto che i giocatori non hanno ben recepito il significato del campionato cadetto, le sue caratteristiche e il modo di interpretarlo. La squadra ducale è paragonabile a una ragazza che decide di passeggiare con i tacchi a spillo  in un campo agricolo. Al contrario la Serie B è un campionato in cui bisogna mettere gli anfibi e affrontare questo campo agricolo, senza dover scivolare. I giocatori crociati, invece, sbagliano l'approccio e non hanno gli strumenti giusti per essere competitivi".

Il Parma fatica trovare la via del gol. Secondo Lei quali le motivazioni? Cosa ne pensa dell'intero parco degli attaccanti?
"L'alibi che concedo è che giocatori come Charpentier e Inglese non abbiano avuto mai le condizioni fisiche ideali per poter esprimere il loro potenziale. Ciò non toglie che il calcio di Pecchia è molto propositivo, molto votato al gioco per essere finalizzato da più giocatori. Non vi è solo il problema del centravanti ma vi è un problema che riguarda tutta la squadra che, pur avendo tutte le qualità per proporre il calcio che vuole l'allenatore, non riesce a concretizzare. Questo cortocircuito che c'è tra idee dell'allenatore e proposizione in campo da parte dei giocatori è la causa di tutti i mali".

Secondo Lei il 4-3-3 potrebbe essere il modulo più ideale per la squadra ducale?
"Non è una questione di moduli. E' una questione di interpretare i concetti di gioco di Pecchia. L'allenatore ducale ha dimostrato nel corso della sua carriera di avere idee valide, dunque  i giocatori dovrebbero riuscire a metterli in pratica. E' una questione di approccio mentale e tecnico che dovrebbero avere i giocatori. Mi sembrano poco motivati da questo punto di vista tattico. I crociati devono capire che devono metterci del loro, non solo dire e fare quello che propone l'allenatore: i giocatori crociati devono essere coloro che rendono gli ingredienti un'ottima pietanza. Loro devono dimostrare sul campo le loro qualità. Presi singolarmente i giocatori crociati sono tutti di alta caratura, ma messi insieme mi sembrano troppo individualisti e poco votati al collettivo".

Cosa ne pensa della questione dei punti di penalizzazione della Reggina?
"Penso che la Reggina andrà incontro a una penalizzazione in questo campionato per il mancato rispetto della scadenza del 16 febbraio. Mentre la penalizzazione per il mancato rispetto della scadenza del 16 marzo ricadrà sul prossimo campionato, ma non escludo che una parte non sia già da scontare in questo. Questa è una vicenda che va chiarita in sede di giustizia. Al contempo occorre chiarire tutto il problema, tutt'altro che semplice, che riguarda tutto il calcio italiano. In virtù della penalizzazione, la Reggina rischia di compromettere la partecipazione ai playoff".

Quale è la sua riflessione della corsa playoff?
"Vedo ancora apertissima la corsa playoff. La variabile della Reggina dà sicuramente ottimismo a squadre che in questo momento sono fuori e contano di risucchiare la squadra calabrese, che rischia di non disputare i playoff. Ci sono più squadre che sono ottimiste. Al contempo è vero che più squadre che lottano per disputare i playoff devono guardarsi le spalle perchè la lotta per la salvezza è forse più avvincente rispetto a quella per la promozione".

Sabato 1 aprile ci sarà l'importante sfida tra Parma-Palermo in chiave playoff. Che gara sarà?
"Penso che questa sosta serva più al Parma che al Palermo. La squadra siciliana sta bene, aveva un grande entusiasmo e sarebbe arrivato di slancio a questa partita. Al contrario la squadra crociata è più in difficoltà e aveva bisogno di questo turno di riposo. Gli stati d'animo delle due squadre, molto diversi tra di loro, rischiano di avvicinarsi. Occorrerà valutare come tornano i giocatori dagli impegni delle rispettive nazionali, questo aspetto è sempre un'incognita. Sicuramente se si fosse giocato subito, il Palermo sarebbe stato favorito. Con questa sosta forse il Parma riesce a caricare le batterie e a presentarsi all'altezza".

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