Personalità, gol, presenze: Iacoponi ha le stimmate del capitano. Finalmente Inglese e Cornelius: con l'attacco al completo, ci si può davvero divertire

14.01.2020 14:35 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Personalità, gol, presenze: Iacoponi ha le stimmate del capitano. Finalmente Inglese e Cornelius: con l'attacco al completo, ci si può davvero divertire
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ieri sera un giornalista Sky lo ha definito "indistruttibile". E in effetti Simone Iacoponi è uno dei pochissimi giocatori che sin qui ha sempre risposto presente: 40 gettoni nell'anno della B, 38 su 38 nella passata stagione, e anche in questo campionato non ha ancora saltato un minuto. E' impressionante la crescita di questo ragazzo, che, dopo tantissima gavetta nelle serie inferiori, a 32 anni ha trovato la sua consacrazione nel calcio che conta, dimostrando di avere, oltre che concentrazione, un buon piede, ottime letture difensive e abilità aeree, anche una spiccata personalità. Personalità da leader, da capitano: e chissà che, quando Bruno Alves appenderà le scarpette al chiodo, non sia proprio Iacoponi a raccogliere la sua eredità, mettendo al braccio una fascia che gli andrebbe proprio a pennello. In attesa di quel giorno, il classe 1987 di Pontedera si gode il gol di ieri, il suo secondo in assoluto in A dopo quello di Bologna: una rete fondamentale per il Parma, che ora può sognare ad occhi aperti traguardi inimmaginabili fino a qualche mese fa.

E può sognare a maggior ragione adesso che l'infermeria si è quasi completamente svuotata. Karamoh è ancora ai box, è vero, ma è altrettanto vero che con il momentaneo reinserimento in lista di Siligardi e, soprattutto con i recuperi di Gervinho, Inglese e Cornelius, mister D'Aversa può finalmente tornare a scegliere in avanti, senza dover adattare centrocampisti come Kurtic e Kucka, i quali, pur impegnandosi tanto e avendo importanti doti offensive, per forza di cose non possono di certo garantire lo stesso apporto che possono offrire giocatori di ruolo. E allora adesso che Inglese ha giocato tranquillamente 70' senza mai tirare indietro la gamba, e che Cornelius, malgrado l'ennesimo stop, ha dimostrato - in neanche due minuti - di non aver perso il feeling con il gol, ci si può davvero divertire. Prima la salvezza però...