Le prime volte di Brunetta e Sohm e il Valenti furioso: quello che si deve e quello che non si deve fare

10.05.2021 19:55 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Le prime volte di Brunetta e Sohm e il Valenti furioso: quello che si deve e quello che non si deve fare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Altro giro e altra sconfitta, seppur preventivabile, per il Parma che cade anche contro l'Atalanta prendendo, nuovamente, una carriolata di gol. La partita contava il giusto, come si era ampiamente raccontato nel pre, c'era però da salvare la faccia e provare a chiudere con onore: beh, su questo, purtroppo si è nuovamente venuti a mancare. E sono venuti a mancare soprattutto giocatori che, a tre giornate dalla fine, da retrocessi, senza più un obiettivo, ci chiediamo perché calchino ancora il prato del Tardini, visto l'evidente disinteresse della causa ducale. Quello che mi auguro è che, da qui alla fine, ci sia spazio veramente per chi merita di scendere in campo, anche a costo di perdere 10 a 0. 

Quella contro l'Atalanta è stata la prima volta in Serie A di due ragazzi che quest'anno abbiamo visto pochissimo, soprattutto per demeriti loro, ma non solo: Simon Sohm e Juan Brunetta. Lo svizzero è tornato in campo dopo mesi di panchine e ha giocato una "buona" gara, con tanti alti e bassi ma con la voglia giusta, che è sfociata poi nel bell'inserimento che ha portato al gol del 2-4. Juan Brunetta invece, che dalla panchina era nuovamente partito nonostante la moria di attaccanti, ha avuto un grande impatto sul match, anche se va ben sottolineato che, in quel momento, l'Atalanta aveva già staccato la spina. Ebbene, i numeri di Brunetta in questa stagione sono davvero enigmatici: quando gioca o segna o fa assist. Un gol e due assist in A in 316 minuti, poco più di tre partite complete. Brunetta è quasi sempre subentrato nei finali di gara, a risultato spesso acquisito, incidendo poco o nulla, ma non solo per colpe sue. Va anche detto che l'argentino non ha saputo sfruttare le (poche) chance concessegli da Liverani prima e da mister D'Aversa poi, ma in un reparto così indigesto al gol e alla qualità, perché l'argentino ha avuto meno spazio di tutti? 

Chi, come Brunetta, di spazio ne ha trovato poco (per ben altri motivi) è Lautaro Valenti, il difensore argentino pagato in estate dal Parma ben dieci milioni e mezzo. Dell'argentino si è discusso spesso in questa stagione: quando ha giocato, sia con Liverani che con mister D'Aversa, ha dato buone risposte: Atalanta all'andata, la splendida partita in marcatura su Lukaku contro l'Inter, ma in mezzo tanti guai muscolari che ne hanno limitato l'utilizzo, ma non solo. Valenti ha un problema, ed il problema è che è stato più chiacchierato per il fuori campo che per quello che ha dimostrato in maglia Parma. Dall'Instagram Gate di qualche mese fa, poi smentito, alla plateale litigata con Cornelius dopo la partita con il Crotone, fino a quanto accaduto qualche settimana fa, con l'esclusione dai convocati da parte di mister D'Aversa "per motivi disciplinari". L'ex Lanus, subentrato malissimo ieri, si è reso ancora una volta protagonista di un episodio sgradevole: dopo un passaggio sbagliato verso Pellè, l'argentino si è infuriato con il compagno che, giustamente, non ha gradito lo sfogo del più giovane collega, tanto più sul risultato di 4-2. Tutti segnali che non fanno bene, segnali che dimostrano che su Valenti bisognerà lavorare soprattutto dal punto di vista caratteriale. Perché buone cose le ha fatte vedere, ma con questi atteggiamenti si fa poca strada.