Il sogno che non è diventato realtà, ma si dice che "solo gli stupidi non cambiano idea"

24.11.2021 20:00 di Rocco Azzali   vedi letture
Il sogno che non è diventato realtà, ma si dice che "solo gli stupidi non cambiano idea"
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Sarò sincero, perché poi è facile parlare dopo e salire sul carro dei “ma io lo dicevo che…”. A inizio stagione ero proprio contento della scelta di Maresca alla guida della squadra. Non che lo conoscessi propriamente nelle vesti di allenatore, me lo ricordavo più che altro da giocatore e per la famosa esultanza ai tempi della Juventus nel derby con il Toro. Quello che mi rendeva entusiasta di questa scelta, da tanti considerata un vero e proprio azzardo, era la concezione che questa società aveva del calcio al giorno d’oggi, la voglia di cambiare certi schemi rigidi, la ricerca della novità non tanto per esasperare certi dogmi attuali e molto in voga, bensì perché si mirava a realizzare un’idea che personalmente sposavo in toto. Dal mio punto di vista era un progetto più che condivisibile: puntare su un gruppo di giovani guidati da un tecnico emergente e di belle speranze, che potesse aprire un ciclo. Una vision votata sempre al medio-lungo termine, per intenderci, e non quelle pianificazioni fini a loro stesse tanto per arrivare all’anno successivo “e poi si vedrà…”. In tempi non sospetti avevo scritto di come reputavo ammirabile la scelta di non doversi affidare ai cosiddetti “giocatori che conoscono la categoria” per vincere in Serie B. Come dice la parola stessa, stiamo parlando di calciatori che, con tutto il rispetto, evidentemente hanno trovato la loro dimensione in questo campionato, e giocare a livelli più alti non rientra nelle loro competenze. Concetto estendibile anche al discorso allenatore: una volta centrato l’obiettivo della promozione ti ritrovi in Serie A con uomini non adatti al palcoscenico e dovresti di nuovo stravolgere il tutto. Poi, però, c’è da scontrarsi con la realtà, che ci sta dicendo, neanche in maniera troppo velata, che per affrontare e competere in questo campionato servono giocatori che sappiano calarsi nell’ambito nel quale vengono inseriti.

Queste prime 13 giornate ci hanno fatto capire che l’iniziale idea di soli giovani terribili per ora rimane utopica. La scelta della società di tornare sui propri passi e metterla da parte, almeno per il presente, era diventata ormai inevitabile: nelle ultime gare si stava acuendo il malumore tra i tifosi, e forse questa mossa servirà anche alla dirigenza per recuperare fiducia e consensi di una città che ancora vuole e deve credere di potercela fare. La decisione di congedare Maresca e chiamare un allenatore pragmatico ed esperto come Iachini sta in quella sottile linea tra il pregio della coerenza e il detto “solo gli stupidi non cambiano idea”.