Il match del Sinigaglia per i crociati sa già di lasciapassare per la Serie A. Delprato in grande spolvero, ma che succede a Bonny?
Si avvicina per il Parma l'importante trasferta di Como, dove, al Sinigaglia, i crociati possono già mettere una seria ipoteca sulla promozione in Serie A. Certo, si possono fare tutti gli scongiuri che volete, ma è un dato di fatto che il ritmo impresso dai ragazzi di Pecchia al campionato sia davvero importante e, in caso di ulteriore vittoria nello scontro diretto di sabato, arriverebbe un ulteriore segnale a favore dei ducali. Non è ancora un match point, ma poco ci manca, anche perché l'audacia sta spingendo i crociati. Proprio nelle ultime gare è infatti tornato il Parma in formato zona Cesarini, con vittorie palpitanti (contro Venezia e Pisa) arrivate proprio all'ultimo istante. C'è chi - magari dalle parti di Cremona... - lo chiama culo, ma il noto adagio la fortuna aiuta gli audaci ha un senso ben preciso. Se infatti i giocatori del Parma non fossero audaci e non credessero alla vittoria in extremis, non si creerebbero i presupposti per il gol decisivo. E questo assume un'importanza ancora più evidente alla luce del successo con il Pisa: ricordiamoci infatti che, prima di trovare il 3-2 definitivo con Delprato, lo stesso Parma aveva subito gol da Canestrelli in pieno recupero, evento che psicologicamente avrebbe ammazzato parecchie squadre. Di contro, ricordiamoci anche che negli anni scorsi al Parma spesso accadeva di subire delle beffe atroci all'ultimo: come vedete, parlare solo di fortuna e sfortuna è riduttivo, perché dipende anche dalle condizioni che la squadra crea affinché si possa segnare (o subire gol) fino alla fine.
Prima ho citato Enrico Delprato. Lui è uno di quei calciatori che merita un elogio particolare per la grande crescita avuta in questi ultimi mesi, diciamo da dicembre ad oggi. Ricordo, infatti, di avergli messo più volte dei voti bassi nelle pagelle su TMW quando ho raccontato il Parma in diretta testuale per conto di questo sito, giudizi figli di errori individuali, ma anche di poco coraggio nella fase di spinta e di timore in quella difensiva. Ebbene, il Delprato degli ultimi tre mesi sembra un giocatore completamente rinato: tanto per cominciare, il dubbio tattico sulla sua posizione sembra essersi definitivamente risolto, dal momento che l'ex Reggina ormai sta nuovamente giocando stabilmente da terzino destro, dopo che Pecchia lo volle provare centrale nella prima parte del campionato. Oggi in Delprato possiamo vedere un grande miglioramento in fase di spinta e una rinnovata sicurezza, che stanno ridando forza alla retroguardia crociata: il gol decisivo al Pisa è solo il coronamento di tutta una serie di ottime prestazioni degli ultimi mesi, e mi sembra giusto dirgli pubblicamente "bravo" perché ad oggi il capitano si sta dimostrando davvero un punto di forza del pacchetto arretrato.
Chi invece ho visto un po' giù dal punto di vista prestazionale è Ange-Yoan Bonny, che nelle ultime partite sembra aver subito un po' un'involuzione. Non mi riferisco soltanto al dato più palese, quello dei gol segnati, che in campionato è ancora fermo a 2: per intenderci, hanno segnato di più sia Charpentier che Colak, pur avendo giocato parecchi minuti in meno rispetto al francese. Mi preoccupa però soprattutto il suo apporto in fase di costruzione offensiva: anche se è sempre un riferimento importante, l'attaccante francese ultimamente si esalta meno negli spazi, le difese avversarie hanno imparato a conoscerlo, e le grandi giocate che si sono viste in apertura di campionato sono sempre meno presenti. Probabilmente è un periodo di forma meno sgargiante per l'ex Chateauroux, che di certo non deve abbattersi: sono sicuro che il gol arriverà, l'importante è restare calmi e lavorare, frase tipica molto amata dagli allenatori ma che, nella sua prevedibilità, nasconde sicuramente un'evidente verità. Di sicuro, comunque, il Parma ha bisogno anche di lui per centrare l'obiettivo stagionale, che, punti alla mano, sembra sempre più vicino...