Come interpretare il mercato del Parma: abbassamento del monte ingaggi, possibili entrate e ruolo di Inglese. Con il Bari il primo vero esame per la squadra di Pecchia

12.08.2022 00:00 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Come interpretare il mercato del Parma: abbassamento del monte ingaggi, possibili entrate e ruolo di Inglese. Con il Bari il primo vero esame per la squadra di Pecchia
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Mancano ormai venti giorni scarsi alla fine del mercato e, sebbene ci sia ancora modo e tempo di operare, credo che ormai le strategie siano chiare e ben delineate. Si parla tanto di possibili innesti e di rosa da completare, ma cerchiamo di fare ordine e di capire quali potrebbero essere le strategie dei crociati da qui fino a fine mercato. Tutti si chiedono come mai il mercato del Parma si sia bloccato molto presto, una volta conclusi gli arrivi di Buayi-Kiala, Romagnoli, Estevez e Chichizola. Da un punto di vista economico, bisogna pensare che, anche per un presidente facoltoso come Krause, la mancata risalita immediata in Serie A abbia pesato un bel po'. Un segnale in tal senso lo fornisce l'ultima intervista del patron, che forse per la prima volta ha voluto sottolineare temi come l'attenzione per il bilancio. Questo sembra cozzare un po' con le scorse sessioni di calciomercato (effettivamente piuttosto dispendiose), ma bisogna tener presente che lo scorso anno il Parma poteva usufruire del cosiddetto "paracadute". Ora questo non è più possibile e, con introiti decisamente minori rispetto alla Serie A, c'è da far quadrare i conti e quindi sono state abbandonate le spese folli, tanto che l'esborso per i vari Buayi-Kiala, Romagnoli, Estevez e Chichizola (escludendo i riscatti di Tutino, Delprato e Cobbaut) è stato piuttosto contenuto.

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Perché questa premessa? Perché è evidente che il Parma, per operare ulteriormente in entrata, abbia bisogno di abbassare il monte ingaggi. E' anche così che va spiegata una certa "fretta" nel piazzare alcuni esuberi che, almeno da un punto di vista tecnico, potrebbero essere utili alla squadra emiliana. Cedendo gli esuberi che vantano ancora stipendi da Serie A (Karamoh, Grassi e Pezzella su tutti) il Parma riuscirà a mantenere in rosa giocatori come Man, Mihaila e Vazquez, e ad operare ancora sul mercato per gli ultimi ritocchi. Questo spiega anche perché giocatori come Grassi e Pezzella, che in questo Parma sarebbero praticamente dei top, non verranno reintegrati salvo colpi di scena. E quali saranno quindi questi ultimi ritocchi?

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Intanto, la priorità assoluta è l'esterno d'attacco. Per due maglie in questo momento ci sono Man e Mihaila, più Bernabé (che sin qui con Pecchia ha giocato sempre sulla trequarti) e una serie di giocatori più o meno adattati (Camara, Tutino) o ancora giovani (Iacoponi). Siccome il gioco di Pecchia sugli esterni è dispendioso, e lo dimostra anche la scorsa annata a Cremona, serve un altro esterno più o meno puro che possa dare il cambio agli altri tre. Resterà invece forse deluso chi sperava di leggere che il prossimo innesto sarà sicuramente il centravanti. Pecchia lo ha fatto capire anche in conferenza: l'allenatore ha fiducia in Roberto Inglese e al momento sembra che sarà ancora proprio Bobby English la punta di riferimento del Parma. Certo, il classe 1991 sembra obiettivamente in declino da almeno tre stagioni, lo dicono i numeri, il minutaggio e soprattutto - purtroppo - gli infortuni. Tuttavia, va detto che il tecnico laziale ama giocare con un attaccante che faccia reparto ma soprattutto che riesca a dialogare con i tre trequartisti permettendo i loro inserimenti. Non dimentichiamoci che la Cremonese dell'anno scorso non ha avuto giocatori in doppia cifra, con due buoni attaccanti di categoria come Ciofani e Di Carmine che hanno svolto tanto lavoro sporco per poi permettere ai vari Zanimacchia, Gaetano, Buonaiuto, Baez di raccoglierne i frutti. Non dimentichiamoci inoltre che l'arrivo di un'ulteriore punta toglierebbe troppo spazio a Benedyczak che potrebbe anche esplodere in questa stagione: il suo pre-campionato forse non è stato granché, ma ci stupirà ancora come lo scorso anno.

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Altri ruoli che potrebbero essere coperti sono il terzino sinistro, dove Oosterwolde sembra aver colpito il tecnico ma dove effettivamente sembra mancare un po' di esperienza per la categoria; e poi forse potrebbe arrivare un altro centrocampista, a maggior ragione se Schiattarella dovesse salutare (si è parlato di Mazzitelli che sarebbe un ottimo giocatore per una B di vertice). Per la difesa mi sembra difficile possano esserci ulteriori innesti ma occhio a un eventuale altro centrale, se dovesse esserci un'uscita più o meno imprevista: alla fine il mercato è fatto anche di occasioni e colpi di scena, per cui bisogna sempre restare vigili. 

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Mi sono dilungato molto sul calciomercato perché penso che tutti vorremmo i migliori interpreti possibili, ma bisogna tenere presenti diversi aspetti, tra cui quello economico e quello tecnico-tattico, nonché le valutazioni dell'allenatore. Il mercato del Parma quindi si può anche comprendere fino in fondo, pur non condividendo necessariamente l'operato della società e del ds Pederzoli. Anche se, ecco, questo sì che è meno spiegabile, si sarebbe forse dovuto chiarire meglio l'assenza di quel "Managing Director Sport" il cui ruolo è stato ormai lasciato vacante da Javier Ribalta già un po' di tempo fa. Ma questa è un'altra storia.

Parlando di presente, finalmente è arrivata anche l'ora del campo, in una stagione che parte insolitamente presto per i canoni italiani. Il Parma è subito chiamato a un esame tutt'altro che semplice, contro un Bari galvanizzato dallo scintillante esordio in Coppa Italia e con alle spalle l'entusiasmo della promozione in Serie B. Piazza calda, tifo importante, i biancorossi ci tengono molto a partire benissimo, pertanto per i crociati non sarà facile avere la meglio dei pugliesi. Sarà, senza esagerare, la prima vera prova del Parma di Pecchia, che sì, finora ha figurato ottimamente anche contro squadre di categoria superiore, lasciando presagire ottime cose. Ora, però, ci sono anche i punti in palio, e questo fa tutta la differenza del mondo.