C'è anche Roberto D’Aversa tra i candidati alla panchina del Parma 2021/2022?

27.04.2021 18:25 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
C'è anche Roberto D’Aversa tra i candidati alla panchina del Parma 2021/2022?
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© foto di Nicolò Campo/Image Sport

Dopo il ko contro il Crotone (ma in realtà da molto prima) il Parma si è rassegnato alla retrocessione in Serie B dopo una annata disastrosa sotto ogni punto di vista. Peggior attacco, seconda peggior difesa, solo tre vittorie in trentatré giornate, due allenatori, quasi quaranta giocatori utilizzati: insomma, confusione e poco altro. Normale dunque, visto l’ingresso fresco di Javier Ribalta a capo dell’area sportiva, proiettarci già alla stagione prossima, in Serie B, senza perdere altro tempo. Per iniziare il Parma, prima di tutto, dovrà scegliere il prossimo allenatore, su cui dovrà essere costruita la nuova squadra (e non come si è fatto in estate, ma questo è un altro discorso). Roberto D’Aversa è ancora legato ai ducali per un ulteriore anno, e ha ammesso che la categoria non sarà un problema: ma Roberto D’Aversa è veramente tra i candidati per la panchina del Parma del prossimo anno? Ho provato, in maniera equilibrata, ad analizzare tutti i pro e i contro di una conferma in panchina del tecnico della risalita del Parma che, tolta questa stagione, con tutti i suoi limiti e con tutte le critiche subite, in Emilia non ha mai fallito un obiettivo.

D’AVERSA, PERCHÉ SÌ

· Perché conosce la B e l’ha già “vinta” - Roberto D’Aversa conosce la categoria e sappiamo quanto sia importante, in cadetteria, conoscere ciò a cui si andrà incontro. La Serie B è una categoria ostica, non sempre vince la squadra migliore e il rischio di rimanere impantanati è sempre dietro l’angolo, come dimostra il passato più recente della seconda divisione italiana. D’Aversa, con un Parma forte, ha già raggiunto l’obiettivo, nonostante tanti alti e bassi nel corso della stagione. Ma alla fine ciò che conta è la posizione finale, e il tecnico non ha tradito.

· Perché conosce il gruppo e potrebbe convincere qualche senatore a restare - Che a Parma in estate verrà fatta “piazza pulita” è lampante a tutti, ma il destino di qualche senatore è ancora in bilico. Con una conferma di D’Aversa e un progetto da immediata risalita, alcuni dei più importanti potrebbero optare per la scelta di cuore e restare anche in seconda divisione, nonostante le richieste in A non manchino (viene in mente Juraj Kucka, il migliore della stagione).

· Perché potrebbe riscattarsi - Roberto D’Aversa ha un pessimo rapporto con la sconfitta e con i fallimenti, come più volte ha raccontato in conferenza stampa. Un anno da vero D’Aversa, seppur in Serie B, potrebbe revitalizzare il tecnico, primo deluso di quanto (non) raccolto quest’anno e far partire il progetto di Parma 2.0, dopo il ciclo chiuso lo scorso agosto.

D’AVERSA, PERCHÉ NO

· Perché ha fallito - Senza girarci troppo intorno, il ritorno di Roberto D’Aversa a Parma è stato un flop. È vero che la squadra è stata completamente ribaltata, dal punto di vista delle prestazioni, rispetto al Parma di Liverani, ma è anche vero che l’ex tecnico del Lecce ha raccolto più punti di D’Aversa, 12 contro 8: troppo pochi.

· Perché il ciclo D’Aversa si è chiuso ad agosto 2020 - Undicesimo posto in classifica, buon calcio, salvezza in ghiaccio sin da ottobre e anche sprazzi di divertimento. Lo scorso è stato, probabilmente, il miglior anno della carriera di Roberto D’Aversa, che ha traghettato la squadra verso una salvezza tranquillissima, galleggiando anche in zona Europa per diverse giornate. Credo che il merito maggiore di D’Aversa in questi anni sia stato rendere da Serie A giocatori che forse da Serie A non erano, ma lo scorso agosto, alla fine del campionato, era chiaro che il gruppo fosse a fine ciclo. E con loro anche il tecnico.

· Perché è giusto andare oltre, per entrambe le parti - Parma e D’Aversa, D’Aversa e Parma, che cavalcata e che emozioni! Giusto però, ad un certo punto, staccare il cordone ombelicale e proseguire per le proprie strade. La minestra riscaldata non funziona, D’Aversa ha talento, e nessuno mi farà mai cambiare idea a riguardo, ma la parentesi Parma deve finire qui. Per il Parma e, soprattutto, per lui.