Al Tardini si gioca Italia-Marocco: Pellè e compagni come Aldo, Giovanni e Giacomo. E il Genoa esce con la “gamba”

23.03.2021 10:30 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Al Tardini si gioca Italia-Marocco: Pellè e compagni come Aldo, Giovanni e Giacomo. E il Genoa esce con la “gamba”
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

- Avete visto che gesto atletico nella rovesciata? Pem, nell’angolino!

- Lì hai lasciati lì, secchi. E poi Kurtic? Con quell’inserimento di testa, meraviglioso dai. E la giocata di Man, il colpo di testa nel finale, l’inserimento di Kucka, il tiro di Brugman…

- Meraviglioso, bello, bello. Ma come abbiamo fatto a perdere 1-2 contro il Genoa?

Me lo immagino così il post gara di Parma-Genoa, un po’ come lo fu quello di Italia-Marocco nel film capolavoro “Tre uomini e una gamba” di Aldo, Giovanni e Giacomo. I tre, in una partitella in spiaggia contro alcuni marocchini, creano tanto, segnano tre gol, fanno belle parate e si divertono. Però, alla fine, perdono 10-3. Come? Non è dato saperlo. E in maniera molto meno ironica è quella che è successo venerdì sera al Tardini, con un Parma bello, che ha creato, ha segnato un gol fantastico, non ha sofferto nulla ma, inspiegabilmente, ha perso la sua partita contro il Genoa. E una sconfitta così, immeritata, fa malissimo, e lo fa ancor di più per quello che è successo nei due giorni dopo, con i ko di Cagliari e Torino e con, soprattutto, le vittorie di Spezia e Benevento, che creano un solco non da poco con la zona caldissima. Mai come venerdì il Parma avrebbe dovuto portare a casa i tre punti, dando continuità dopo la splendida vittoria con la Roma, e, per approccio e prestazione, la sconfitta è davvero inspiegabile.

Se non fosse che il Genoa, una buona squadra, ha avuto cinismo: un tiro sbagliato che diventa assist e una perla da fuori area. È bastato questo alla squadra di Ballardini per uscire con la famosa “gamba”, il premio della partita di Aldo, Giovanni e Giacomo contro i marocchini, che in realtà era una famosa (e costosissima) scultura. Non credo che si possa muovere qualche critica al Parma dopo la partita di venerdì, se non il poco cinismo nelle occasioni chiave, e passati ormai quattro giorni l’amarezza per un ko che ai punti resta immeritato rimane. Eccome se rimane. I tre punti sarebbero stati vitali per andare alla pausa con un morale diverso, consci di essersi ritrovati dal punto di vista del gioco, dello spirito e finalmente anche dei risultati. Così non è stato, ma in un modo o nell’altro la classifica resta quella della scorsa settimana, con gli stessi distacchi ma con alcune avversarie che forse si sono definitivamente defilate dalla zona retrocessione. Il campionato è ancora lungo ma ormai pare che tra Cagliari, Torino e Parma due dovranno retrocedere. E non è una buona notizia. La speranza è che, come in Aldo, Giovanni e Giacomo, la gamba alla fine torni nelle mani del Parma.