Hristo si è fermato a Parma. Il genio e la sregolatezza dell'ex Stoichkov

03.09.2020 22:56 di  Manuela Bartolotti   vedi letture
Hristo si è fermato a Parma. Il genio e la sregolatezza dell'ex Stoichkov
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non è rimasto molto nel cuore dei tifosi, anche per il suo carattere impegnativo e per lo scarso rendimento che ha deluso le grandi aspettative riposte in lui, tuttavia risulta essere stato l’acquisto più importante effettuato dal Parma nella sua storia. Stiamo parlando di Hristo Stoichkov, il calciatore bulgaro più famoso di tutti i tempi, insignito del Pallone d’oro nel 1994 e inserito da Pelé nella lista di Fifa 100, ovvero i 100 migliori giocatori al mondo.

Acquistato dal Parma di Calisto Tanzi nel 1995 per 12 miliardi lire con uno stipendio di 3 miliardi a stagione, ma infortunatosi in una partita di pre-campionato, venne utilizzato da Nevio Scala come centravanti e sostituto di Filippo Inzaghi e Gianfranco Zola. Riuscì tuttavia a realizzare 5 goal in campionato e 2 in Coppa delle Coppe. La sua partita migliore fu quella contro l’Inter dove segnò a pochi minuti dall’inizio, anche se poi venne rimpiazzato nel secondo tempo dal tecnico crociato. Le sue tensioni con la società e la difficoltà ad amalgamarsi con la squadra culminarono con la cessione nell’estate 1996.

Nel suo Palmares ha un invidiabile elenco di successi: tre vittorie nel campionato bulgaro, unite a quattro Coppe di Bulgaria e la Scarpa d’oro con la maglia del CSKA Sofia, 4 scudetti, tre Supercoppe di Spagna, una Supercoppa Europea e una Coppa dei Campioni con il Barcellona, la Coppa dell’Imperatore in Giappone, due U.S. Open Cup negli Stati Uniti dove concluse la sua carriera da calciatore. Con la Nazionale Bulgara, della quale è stato capitano per 13 anni, ha raggiunto il maggior risultato nella Coppa del Mondo in USA nel 1994, quando la squadra ottenne il quarto posto, mentre lui la Scarpa d’oro dei Mondiali e il Pallone di bronzo.

Abbandonato il calcio giocato nel 2003, è stato assistente tecnico del Barcellona, quindi allenatore della Nazionale bulgara, allenatore del Celta Vigo e del CSKA Sofia, la prima squadra dove rivelò il suo talento. Fuoriclasse mancino, geniale sia per tattica che per tecnica, dal fisico imponente, è sempre stato penalizzato dal carattere impetuoso, provocatorio e senza controllo. Tutti i suoi rapporti sono stati interrotti a causa di litigi, offese, intemperanze più o meno gravi. D’altra parte si è sempre dimostrato generoso nel devolvere parte dei suoi compensi a cause umanitarie e istituti per l’infanzia. Non stupisce la sua amicizia (anche questa recentemente spezzata) con un altro genio e sregolatezza come Diego Armando Maradona. Analogamente a Ibrahimović, il suo motto preferito la dice lunga su di lui: “Oggi Dio ha confermato di essere bulgaro”. E aggiungiamo, anche un po’ crociato.