Dieci gol presi nelle ultime cinque uscite: Cuesta ora deve ritrovare la solidità di inizio anno

Se nelle prime uscite stagionali al Parma veniva spesso imputato di essere una squadra troppo difensivista e timorosa, giunti alla tredicesima giornata di Serie A, l'opinione dei tifosi parmigiani è diametralmente cambiata. I crociati sembrerebbero essersi sbloccati offensivamente: prima del match contro l'Udinese, la formazione di Cuesta era andata a segno regolarmente, mostrando passi in avanti anche nella creazione continua di azioni pericolose. Ora però quello che sembra mancare è la solidità senza palla che questa squadra aveva dimostrato ad inizio stagione: se nelle prime otto partite le reti subite erano infatti sette (quindi meno di un gol a gara); nelle ultime cinque uscite Suzuki e Corvi hanno raccolto ben dieci palloni (due di media a partita).

È difficile trovare un fattore comune a questo cambiamento, certamente però questa squadra appare ora più fragile. Sono diversi gli errori individuali, sia dei difensori che dei portieri, ma dietro a questo calo non si può puntare il dito solo sui singoli. La sensazione è che Cuesta debba ancora trovare il giusto equilibrio: i moduli tentati sono molti e le espulsioni e gli infortuni in questo senso non aiutano. Ora però il tecnico maiorchino deve ritrovare quella solidità che aveva contraddistinto la sua formazione ad inizio stagione, magari variando anche qualcosa in fase di possesso: creare trame di gioco che permettano di tenere maggiormente il pallone, potrebbe essere la soluzione giusta per inserire i giocatori di qualità necessari per creare pericoli agli avversari, ma anche ridurre drasticamente le possibilità che questi ultimi possano avvicinarsi a Suzuki e Corvi.

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