A Thuram il premio Golden Boy alla carriera: l'ex Parma impegnato anche nella lotta la razzismo
A Lilian Thuram va il Golden Boy alla carriera, un riconoscimento che premia non solo ciò che ha saputo esprimere sul campo, ma anche l’impatto che continua ad avere fuori dallo stadio. Questa sera Tuttosport lo celebrerà durante il suo evento, rendendo omaggio a un personaggio che ha sempre rifiutato le convenzioni. Thuram non è mai stato un difensore “standard”. Nel suo modo di interpretare il ruolo c’erano eleganza, lettura del gioco e una lucidità rara. Oggi, terminata la vita da calciatore, ha trasferito quello stesso sguardo originale nella sua battaglia quotidiana contro il razzismo, scegliendo percorsi meno scontati, capaci spesso di ribaltare i punti di vista.
È stato un campione e continua a essere una voce autorevole. I suoi interventi pubblici, i suoi libri e la sua presenza nel dibattito culturale confermano una rilevanza che non si è mai affievolita. Il suo ultimo volume, 'Il pensiero bianco. Allenarsi alla diversità', uscito l’anno scorso, rimane un testo prezioso: in quelle pagine Thuram racconta il razzismo come costruzione sociale, qualcosa che non appartiene alla natura e che nei bambini, infatti, non esiste finché il colore della pelle non diventa improvvisamente un criterio di distinzione.
La sua lotta contro ogni forma di discriminazione è iniziata già negli ultimi anni di carriera. Una volta appese le scarpette al chiodo, l’impegno è diventato ancora più costante grazie alla Fondation Lilian Thuram, fondata con il motto “Educazione contro il razzismo”. L’organizzazione sostiene ricerche e progetti, pubblica materiali didattici, promuove un “manifesto per l’uguaglianza” e collabora con diverse istituzioni europee. Thuram era un fuoriclasse e lo è rimasto. Per questo il Golden Boy alla carriera premia le sue due vite: quella da difensore straordinario e quella, altrettanto coraggiosa, da promotore di un pensiero fondato sull’uguaglianza.
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