Testa e cuore (oltre alle assenze), il Parma cerca l'impresa allo Stadium

24.08.2025 14:21 di  Simone Brianti   vedi letture
Testa e cuore (oltre alle assenze), il Parma cerca l'impresa allo Stadium

Di fronte all’ostacolo più alto, il Parma è chiamato a rispondere con compattezza, determinazione e spirito di sacrificio. La trasferta allo Stadium, contro una Juventus che punta a tornare protagonista, arriva presto ma non troppo: abbastanza da rappresentare un banco di prova significativo per misurare ambizioni, limiti e potenzialità della squadra di Cuesta. La Coppa Italia contro il Pescara ha lasciato segnali incoraggianti, soprattutto sotto il profilo dell’atteggiamento. Ma ora si alza il sipario sulla Serie A vera, quella che non fa sconti e che, già alla prima giornata, propone uno dei palcoscenici più difficili del campionato. Per il tecnico spagnolo sarà una sfida a scacchi, ma con pezzi limitati.

Le defezioni, infatti, pesano. L'infermeria ha già fatto il pieno: Ondrejka e Frigan sono ai box mentre Balogh e Ndiaye pagano le squalifichee dalla passata stagione. Assenze che, unita a quella di Troilo, privano il Parma di pedine fondamentali. Come se non bastasse, anche Trabucchi (come alternativa in difesa) è fuori per un problema muscolare. Cuesta, così, si ritrova a dover disegnare una linea difensiva con soluzioni quasi obbligate, ricorrendo alle risorse a disposizione. 

In questo contesto, la differenza non può che farla lo spirito. Quel misto di consapevolezza nei propri mezzi e sacrificio collettivo che ha contraddistinto la prima uscita stagionale. Il Parma dovrà essere squadra, nel senso più pieno del termine: corta, compatta, ordinata, ma soprattutto coraggiosa. Perché allo Stadium non basta resistere, serve anche colpire quando si può. L’obiettivo non è solo il risultato, pur importante. Per i tifosi gialloblu, l’idea di arrendersi a Torino non è contemplata. Ma è altrettanto essenziale che la squadra lasci il segno nella prestazione: che dia la sensazione di poter stare a questo livello, al netto delle difficoltà iniziali.

Cuesta lo sa. La sua filosofia non contempla alibi, solo lavoro. E questo Parma, sebbene falcidiato da assenze e con una rosa ancora da amalgamare pienamente, ha già mostrato i primi segnali di identità. Ora si tratta di alzare l’asticella. Di portare in campo testa e cuore. E, perché no, provare a sovvertire i pronostici.

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