Løvik in crescita, ma manca ancora la tessera decisiva del puzzle

Dopo un impatto difficile con la Serie A e il Parma, con solo 86’ giocati in sei mesi, Mathias Løvik inizia a vedersi sempre più spesso. Quattro le uscite ufficiali del Parma finora, e 330’ disputati su 360’ disponibili. Il norvegese, giocando sulla fascia opposta a quella sua naturale, si è conquistato un posto da titolare nei primi undici di Carlos Cuesta.
Ora, quella di Cagliari è stata la prima, lieve, insufficienza di Løvik. Niente di grave dopo tre buone prove, ma inizia a essere evidente di come nel puzzle delle sue qualità manchi ancora quella decisiva. Durante la fase difensiva il norvegese è ordinato, come nella fase di possesso palla, dove magari pecca ancora di coraggio, tornando spesso indietro. I problemi sorgono quando Løvik arriva nell’ultimo terzo di campo. Contro il Pescara, al debutto stagionale e alla prima vera occasione dall’arrivo in Emilia, il norvegese ha servito tre passaggi decisivi, sprecati poi dai compagni o annullati dal VAR. Nelle partite di campionato sono mancati invece i cross e gli assist dalle fasce, con l’unica rete segnata nata appunto dagli sviluppi di un cross. E con un Valeri sottotono in queste prime settimane, il Parma ha bisogno anche di Løvik.
Contro il Cagliari comunque, ma anche contro Juventus e Atalanta, il norvegese ci ha messo passione e fame, perdendosi però come già detto negli ultimi metri, o tentando un dribbling di troppo o mancando l’appuntamento con il cross. C’è tutto il tempo per lavorarci, tenendo conto anche della sua ancora tenera età, con i 22 anni da compiere a dicembre. E soprattutto, c’è da ricordare che Løvik ha disputato con il Parma solo 416’ spalmati in 10 presenze, e che i suoi margini di crescita sono ancora grandissimi.
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