Cuesta a Sky: "La mia responsabilità è portare risultati. L'età non è determinante, la competenza sì"

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, l'allenatore del Parma Carlos Cuesta si è concesso a un'intervista nel corso della quale sono stati toccati diversi temi. Lo spagnolo ha dato dimostrazione, con le parole, di essere un ragazzo intelligente e preparato, a dispetto della giovane età: "L'unica mia responsabilità è portare il Parma a raggiungere dei risultati positivi. Non sono coinvolto in altro. Per me conta molto di più essere bravi e preparati, l’età non è determinante. Ci sono allenatori meno giovani che sono bravissimi, altri più giovani altrettanto bravi. La cosa importante è essere giusti per le società. La competenza aiuta molto di più".
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E continua: "Io direi che sono umano. Esserlo significa avere dei difetti, dei pregi, fare degli errori, ma sempre con l'idea di prepararmi al meglio possibile. La mia mentalità mi porta a provare a esprimere al massimo l’opportunità che ho davanti a me. Cerco e cercherò di essere sempre me stesso, preparando i ragazzi nel migliore modo possibile e provando a sfruttare quello che abbiamo per avere prestazioni di alto livello e anche risultati positivi. Servono anche quelli".
Un'altra cosa che ha colpito, a primo impatto, di Cuesta è l'aspetto comunicativo. Indicazioni continue, colloqui individuali e lui stesso ha sottolineato l'importanza di questo aspetto: "Per vari motivi. Il primo è perché quando stai creando una linea guida serve un adattamento, e serve tempo per questo. Per accelerarlo, devi aumentare al massimo possibile la consapevolezza di quello che cerchiamo. È normale che si faranno errori e aggiustamenti. E il mio compito è quello di essere sempre vicino alla squadra. E se l’allenatore è quello che fa le scelte, è anche quello che è al servizio del giocatore per farlo rendere e aiutarlo a giocare al meglio. Bisogna capirli, sapere cosa hanno in testa e come percepiscono certe situazioni per essere allineati. È un aspetto importante, per come vedo io il ruolo dell’allenatore, per esprimere al massimo tutto quello che abbiamo".
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E poi c'è una parola che ha voluto sottolineare: il tempo. "C’è una frase in inglese che dice: time, cioè il concetto di tempo - ha detto Cuesta -. Hai bisogno di tempo per impostare i concetti, è normale. Today is my everything. Oggi è tutto, se perdi un giorno, è un’opportunità persa. Come sei oggi, lo sai, come sarai fra sei mesi, no. Questo non è allineato al nostro modo di vivere il presente. Il nostro modo di vivere è capire il momento: sappiamo chi siamo, chi vorremo essere, ma non come arriveremo in classifica".