Chivu: "A Parma mi sono sentito parte di un progetto a lungo termine. Ajax? Nessun contatto"

29.05.2025 07:58 di  Redazione ParmaLive   vedi letture
Chivu: "A Parma mi sono sentito parte di un progetto a lungo termine. Ajax? Nessun contatto"

"È stato bello e stressante". Così Cristian Chivu, allenatore del Parma, parla dell'annata appena trascorsa sulla panchina ducale, la sua prima avventura da tecnico professionista. Il rumeno si è raccontato in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport. "Ajax? Non ho sentito nessuno. L’estate scorsa sì, invece. La società mi chiese di fare da secondo all’allenatore che stavano prendendo". 

Ti sei chiesto perché, a salvezza quasi compromessa, Cherubini avesse scelto proprio te, un debuttante assoluto? 
"Devi chiederlo a lui, forse perché sono ambizioso, esuberante, oppure perché ho lavorato a lungo con i giovani. Quando cambi ti assumi dei rischi, nessuno può garantire il risultato. Né un tecnico esperto, né uno giovane. A Parma mi sono sempre sentito parte di un progetto a lungo termine. Quantomeno mi hanno fatto credere che lo fossi e che l’eventuale retrocessione non avrebbe portato all’esonero". 

Motivazioni, ambizione, puntualità: potrei riassumerti con tre parole
"C’è anche dell’altro, spero, l’ideale sarebbe riuscire a mettere insieme motivazioni, tattica, strategia, sensibilità... Arrivato al Parma ho dedicato molto tempo tanto al singolo quanto al gruppo, cercando di convincere i ragazzi che per farcela avrebbero dovuto assumersi delle responsabilità individuali. Le ambizioni sono importanti, bisogna darsi un obiettivo per evitare la routine e fuggire dalla mediocrità. La routine porta al fallimento. All’Inter riuscimmo a vincere in qualsiasi condizione con la personalità, le conoscenze, la mentalità, la responsabilità". 

Due partite hanno caratterizzato il percorso verso la salvezza del Parma. Quelle con Inter e Juve. 
"Con l’Inter fummo bravi a reggere dopo essere andati sotto di due nel primo tempo. Ho giocato sempre in grandi squadre impegnate su più fronti e so che il pericolo è il calo d’attenzione. Quando subentra è difficile riprendersi. Segnato il gol del 2 a 1 ne abbiamo approfittato".  

E con la Juve? 
"Con la Juve è stato diverso. Sapevamo di dover giocare il lunedì sera, la morte del Papa impose il cambiamento dei programmi e cominciai a pensare alla partita con la Lazio del sabato. Due giorni dopo eravamo di nuovo in campo, non sapevo più come comportarmi. Feci un allenamento metabolico. Ritmi leggeri. Ci ritrovammo con due giocatori infortunati in dieci minuti, i sostituti fecero benissimo e conservammo il gol di vantaggio fino alla fine. Certo, quando nella ripresa entrarono Yildiz e Conceição pensai che non saremmo usciti con i tre punti".