Benarrivo: "Parma è casa. Mi auguro di rivedere i colori gialloblu in Europa, le basi ci sono"

Durante la presentazione di Parma Calcio Legacy è intervenuto anche Antonio Benarrivo, che si è così espresso: "Sono tutti felici perché gli anni vissuti qui a Parma sono stati più che altro anni di successi. Come tutti sapete il Parma, "piccola" città, è riuscita a vincere in Europa, è riuscita a vincere in Italia con un gruppo di giocatori straordinari. Il mio augurio è quello di rivedere quel calcio, diciamo che le basi ci sono, sia economiche, secondo i miei punti di vista, che di organizzazione societaria, per cui io mi auguro che nei prossimi anni possiamo vedere di nuovo il Parma in Europa".
Il ricordo più bello di quelle vittorie in Europa che per il Parma ha segnato un momento storico del calcio italiano?
"Penso che Wembley, che è stato il tempio del calcio, rimarrà chiaramente indelebile in tutte le nostre menti. Però ogni vittoria ha avuto un sapore diverso ma nello stesso tempo straordinario".
Cosa rappresenta Parma per te?
"Guarda, io Parma non l'ho mai lasciata, voglio chiarire questo fatto. Io ho ancora casa a Parma, è una città da cui non mi slegherò mai perché è la mia seconda casa. Io sono a Parma dal 1991, campionato 1991/1992, per cui sono tantissimi anni che sto qui e io penso che questa casa non la lascerò mai perché Parma ogni tanto mi chiama e io devo correre".
Ora vediamo un Parma che si affida ai giovani a partire anche dall'allenatore più giovane della Serie A, una scommessa della società e di Cherubini. Come hai visto questo Parma inizio stagione?
"Vedo una società che ha potuto fare una scommessa pesante, che ritengo anche giusta, che ha preso un allenatore molto giovane, un ragazzo a quanto so molto preparato, ed essendo una squadra di giovani l'anno scorso hanno avuto i loro buoni frutti e vogliono continuare con questa tipologia. E' chiaro che bisogna stare attenti perché l'inesperienza certe volte può fare scherzi. Del resto è una società solida, una società forte, e questo mi rende molto orgoglioso.
Ultima battuta sulla nazionale: "Io penso che l'Italia meriti il Mondiale per la storia che ha alle sue spalle, penso che sia vergognoso non partecipare al Mondiale. Per due campionati non ci siamo riusciti, ma questo deve fare un po' pensare tutti".
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