Apolloni alla GdS: “Ci rimasi male per l’esonero, la nostra forza negli anni Novanta era l’amicizia”

08.09.2025 09:47 di  Bartolomeo Bassi   vedi letture
Apolloni alla GdS: “Ci rimasi male per l’esonero, la nostra forza negli anni Novanta era l’amicizia”
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© foto di Giovanni Padovani

Intervenuto in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, l’ex calciatore e allenatore del Parma Luigi Apolloni si è raccontato, partendo dall’esperienza al Parma come giocatore e terminando parlando anche di quella da allenatore. Una stagione in panchina da record in Serie D, conclusa senza neanche una sconfitta e una promozione immediata.

Da allenatore ha riportato il Parma dalla D alla C senza perdere una partita.
“Un’emozione indescrivibile. Il Parma era fallito sotto una montagna di debiti, mi chiamano per guidare la squadra. Nevio Scala presidente e Lorenzo Minotti direttore sportivo. Sette imprenditori del territorio a finanziare l’operazione. Una stagione meravigliosa. Poi però, l’anno dopo, mi esonerano: eravamo ancora incorsa per la promozione. Ci rimasi molto male, perché io per il Parma mi butterei nel fuoco. Ho lavorato gratis per questo club, al tempo del crac Parmalat. Sono fatto così: serio, buono, tranquillo, ma esigo rispetto».

La sua carriera è legata al Parma dei primi anni Novanta. Che cosa rendeva unica quella squadra?
“L’amicizia tra i giocatori. Prima ancora delle qualità tecniche dei singoli e degli schemi di Nevio Scala, la differenza la faceva il legame che c’era tra di noi. Eravamo come una squadra dell’oratorio, ci aiutavamo, ci “coprivamo”, non eravamo gelosi l’uno dell’altro”.

Dal Parma alla Nazionale di Sacchi. Secondo posto al Mondiale. Ricordi?
"Finale contro il Brasile, si fa male Mussi. Entro io. Mi tremano le gambe. Primo intervento su Romario, vado in anticipo e gli rubo il pallone. Da lì mi sono sciolto”.

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