Focus - Parma&Africa, rapporto solido: Gervinho è l'ultimo di una lunga tradizione

03.10.2018 22:55 di Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Focus - Parma&Africa, rapporto solido: Gervinho è l'ultimo di una lunga tradizione
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Le ultime prestazioni di Gervinho con la maglia del Parma hanno fatto sì che addetti ai lavori e non si ponessero la domanda: il Parma è Gervinho-dipendente? Ne potremmo discutere, ma non è il momento adatto per farlo. Riteniamo invece che sia l'occasione per ripercorrere quelli che sono stati i giocatori africani nella storia del Parma, dai più significativi a quelli con pochi minuti in campo. In effetti, in tal senso, Gervinho è solo l'ultimo di una lunga tradizione, che parte alla fine degli anni Novanta.

Andiamo con ordine, iniziando dalla stagione 1998/1999, quella delle "tre coppe in cento giorni" con mister Malesani in panchina. Fu la prima volta che il Parma ebbe degli africani in rosa, due ventenni per la precisione. Entrambi ebbero però poca fortuna in gialloblu: il più ricordato tra i due è sicuramente Saliou Lassissi, che militò tra l'altro anche nella Roma. Meno noto invece l'attaccante togolese Mohamed Kader, che non debuttò mai in campionato con la maglia crociata: curiosamente, Kader partecipò poi al primo Mondiale della storia della sua Nazionale, nel 2006.

Decisamente più famosi i giocatori africani a vestire la maglia gialloblu. Entrambi arrivati a Parma nella stagione 2001/2002, Patrick Mboma e Stephen Appiah sono stati giocatori con una carriera decisamente diversa rispetto a quelle di Lassissi e Kader. Per Appiah, in particolare, anche un biennio importante con la maglia della Juventus, anche se entrambi in maglia gialloblu trovarono relativamente poco spazio. Nel 2003/2004 si affaccerà in Prima Squadra il primo giocatore africano cresciuto nel vivaio del Parma: parliamo di Ibrahima Sory Camara, guineano, una manciata di presenze in campionato e altre in Coppa UEFA. Le sue maggiori soddisfazioni se le prenderà qualche anno più tardi, con la maglia del Le Mans, in Ligue 1.

Arriviamo in tempi più recenti con il senegalese Ferdinand Coly, giunto a Parma nella stagione 2005/2006. Fece parte della storica spedizione Mondiale del Senegal nel 2002 (gli africani raggiunsero i quarti di finale), e arrivò in Emilia dopo un'esperienza al Perugia. A Parma rimase tre anni, con risultati alterni, lasciando con la retrocessione in Serie B degli emiliani. Curiosamente, con l'esperienza di Parma si chiuse anche la carriera agonistica di Coly. Proprio nello stesso 2007/2008 era arrivato dagli svedesi dell'Enkopings un centrocampista kenyano di belle speranze, McDonald Mariga. Il centrocampista fece benissimo con la maglia crociata l'anno successivo, in Serie B, dove si impose all'attenzione di tutti. Rimasto a Parma fino al 2010, si guadagnò l'ingaggio con l'Inter, per poi tornare a Parma altre tre volte, ma sempre per poche presenze. Purtroppo limitato dagli infortuni, la carriera di Mariga non prese il volo (a differenza del fratellastro Victor Wanyama, tutt'oggi giocatore di fama internazionale).

Da questo punto in poi la colonia africana a Parma si infoltirà sempre di più: il 2010/2011 vedrà in Emilia il nigeriano Nwankwo Obiora e il marocchino Abderrazak Jadid. Centrocampisti, entrambi non lasciarono tracce indimenticabili di sé nel capoluogo emiliano. Particolarmente florida di giocatori provenienti dal continente africano, invece, la stagione 2012/2013: arrivarono infatti Djamel Mesbah, Rodney Strasser, Yohan Benalouane, Afriyie Acquah e Ishak Belfodil. Gli ultimi tre in particolare si affermarono come titolari: Mesbah, invece, rimase solo metà campionato, mentre il sierraleonese Strasser, arrivato a gennaio, collezionò solo pochi minuti in campo. Nel 2013/2014 arrivò invece il nigeriano Joel Obi, cresciuto a Basilicagoiano nel parmense e dunque praticamente uno di casa. Tre invece gli arrivi dal Nordafrica nella stagione 2013/2014, quella del doloroso fallimento: parliamo di Abdelkader Ghezzal, Zouhair Feddal e Soufiane Bidaoui. Di questi, Feddal è probabilmente quello che si fece notare più in positivo: oggi, tra l'altro, milita nel Betis Siviglia.

Arriviamo ai giorni nostri: nelle ultime stagioni, da quella della rinascita in Serie D in poi, a Parma sono arrivati tre senegalesi (Yves Baraye, Alioune Fall, Mohamed Coly), un gambiano, il primo nella storia crociata (Mousa Balla Sowe) e, infine, da questa stagione l'ivoriano Gervinho, con cui si chiude il cerchio di questa rassegna. 

Non dimentichiamo però quei calciatori che africani lo sono di origine, anche se hanno vestito maglie di altre Nazionali o hanno un'altra cittadinanza. Per esempio pensiamo a Ousmane Dabo (origini senegalesi), uno che nel nostro campionato ha giocato a lungo, ma anche a Sabri Lamouchi, francese dalle radici tunisine, che a Parma diventò un importante centrocampista. Tra questi c'è anche il difensore Matteo Ferrari, nato in Algeria da padre italiano e madre guineana, senza dimenticare la meteora Martin Djetou (franco-ivoriano) e Stefano Okaka, italiano ma nato da genitori nigeriani.