Empoli, D’Aversa a Sky: “Vittoria importantissima. Ci meritavamo il risultato pieno”

A pochi minuti dalla conclusione di Empoli-Parma, l’allenatore azzurro Roberto D’Aversa ha parlato della sfida ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole:
Che sapore ha una vittoria così importante?
“È una vittoria importantissima. È giusto che adesso i ragazzi se la godano, dopo venti partite dove in altre circostanze avrebbero meritato il risultato pieno, ma per episodi non è avvenuto. Non è stato semplice, perché dopo essere stati in superiorità numerica ci siamo trovati sul pareggio. Ci siamo abbassati, abbiamo avuto il timore di vincerla, ma siamo stati bravi a riprenderla con determinazione e cattiveria, perché era una partita molto importante. È come nel grande slam: abbiamo vinto il primo set, ne mancano altri due. È giusto godersela ora, ma da martedì ci dobbiamo riconcentrare”.
Quante volte ha pensato all’assenza di Anjorin?
“Credo che abbiamo pagato tanto gli infortuni, ma un altro gruppo avrebbe già mollato. Questi ragazzi sono qui che si stanno giocando ancora l’obiettivo perché hanno dei valori morali e tutti quanti abbiamo visto che recuperare giocatori così importanti è diverso. Ci auguriamo che adesso possa lavorare con tranquillità e dimostrare il suo valore”.
Sei rimasto sorpreso dal gol di Anjorin?
“Stamattina scherzavamo e ho chiesto ai miei collaboratori chi fosse più forte tra me e Anjorin e hanno risposto: lui. È un giocatore molto forte. Ha pagato gli infortuni, ma è un giocatore che ha forza, tiro e qualità. Ci è mancato, anche se ha fatto molte presenze rispetto al passato. È un giocatore che può ambire a palcoscenici diversi”.
Questa era la più difficile delle tre partite finali?
“Sì, per dare valore alle prossime partite era importante vincere stasera e siamo stati bravi perché non era semplice. Nel secondo tempo si è visto che la squadra era contratta, era da tempo che non vincevamo, ma siamo stati bravi. Non abbiamo ancora ottenuto niente: dopo un anno di sofferenza abbiamo ancora la possibilità di avere nelle nostre mani il nostro destino”.
Come ti sei sentito in questi mesi?
“Io ho semplicemente valutato che i ragazzi mi seguissero e che riportassero in campo quello che si provava in allenamento. È chiaro che se eravamo in quella posizione di classifica qualche difetto ce l’avevamo. Togliere 7 o 8 titolari avrebbe messo in difficoltà chiunque. Ci sono state partite in cui abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. La miglior medicina è la vittoria, non abbiamo mai perso la serenità e la convinzione di raggiungere il nostro obiettivo”.