Quarta rivoluzione in vista, un rischio troppo grande da correre. Non doveva essere un progetto a medio-lungo termine?

18.06.2023 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Quarta rivoluzione in vista, un rischio troppo grande da correre. Non doveva essere un progetto a medio-lungo termine?
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Queste prime settimane dopo il termine della stagione sono riassumibili in una sola parola: incertezza. Sono infatti ancora tantissimi i nodi da sciogliere e anche ciò che fino a qualche settimana fa sembrava certo, ora invece è nuovamente in discussione. Potremmo avviarci verso un’altra estate di rivoluzione sul mercato e questo non è un buon segnale. I tifosi, dopo il ritrovato entusiasmo di questi ultimi mesi, sono nuovamente in pre-allarme. Ma per quale motivo? Perché le voci attorno a Pecchia fanno sorgere qualche dubbio attorno al progetto della società. Alla conclusione del campionato tutti avrebbero scommesso sulla permanenza del tecnico, ma ora appare tutt’altro che scontata. Se è vero ciò che circola nelle ultime ore, Pecchia vorrebbe certe rassicurazioni dalla società riguardo il mercato per puntare alla Serie A. E queste non sono solo una richiesta di Pecchia, ma anche la volontà dell’intera piazza. Fino ad ora infatti si è parlato dei tanti giocatori che potrebbero partire, ma in entrata non si sa ancora come interverrà la società. Così come il tecnico attuale, tutti i tifosi chiedono a gran voce qualche giocatore forte e di categoria, che possa unirsi al gruppo già presente e trascinare la squadra verso la Serie A. Giocatori alla Estevez, per intenderci. Dunque, quali sono le reali intenzioni della società?

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Conosciamo bene il progetto del presidente. Fin dal suo arrivo a Parma ha subito messo in chiaro la sua filosofia: puntare su ragazzi di ottima prospettiva, valorizzarli e farli crescere nel Parma. Finora però non ha di certo ottenuto i risultati sperati. È vero, qualcosa di buono è stato fatto: i vari Benedyczak, Bernabè e Sohm, in caso di cessione, faranno incassare una bella plusvalenza al club. A sorridere saranno sicuramente le casse del club, ma possiamo quindi dire che questa politica di mercato stia funzionando a livello economico? No. Se ci atteniamo solo al calciomercato, è facile dedurre come se in alcuni casi il Parma ha fatto centro, i soldi ricavati dalle cessioni di Oosterwolde e tutte le altre plusvalenze non fanno altro che controbilanciare gli investimenti che invece non hanno reso, a partire da Man e Mihaila passando per i vari Busi e Brunetta. E se diamo un’occhiata al lato sportivo, la situazione è anche peggiore: è inutile sottolineare che per le ambizioni e le disponibilità economiche, la Serie B sta strettissima.

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Ora quindi da cosa si riparte? Una quarta rivoluzione sarebbe molto probabilmente un suicidio sportivo. Perché in questi quattro anni il Parma, dopo stagioni quantomeno non esaltanti, è sempre ripartito da zero. E ogni anno siamo da capo. Negli ultimi mesi qualcosa di buono era stato visto e proprio da qui si doveva ripartire. Se effettivamente la permanenza di Vazquez non poteva essere garantita, la posizione di Pecchia invece non può essere messa in discussione. Il continuo cambio di allenatori degli ultimi anni non ha fatto bene alla squadra, come testimoniano i risultati. Dopo la conferenza stampa post Parma-Cagliari sembrava abbastanza scontata la sua permanenza: ora questo tentennamento lascia molti dubbi. Si è sempre parlato di progetto a medio-lungo termine, eppure ogni anno ci si trova a questo punto. Perché i programmi non si fanno solo con le intenzioni. La conferma di Pecchia deve essere il punto di partenza, altrimenti il Parma navigherà a vista, per la quarta annata consecutiva.

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