Le assenze pesano e con il Como sono mancati i cambi. Pellegrino-Man come all'Olimpico, ma guai a puntare il dito

Il Parma inciampa al “Tardini” contro il Como, ma non cade nel buio. Una sconfitta di misura, dolorosa, decisa da un lampo di Strefezza nella ripresa, in una gara dove l’equilibrio ha regnato per lunghi tratti e a fare la differenza sono stati i dettagli. O meglio, gli errori. La squadra di Chivu ha avuto dalla sua diverse occasioni. Ma, come già accaduto all’Olimpico contro la Lazio, i momenti chiave sono stati gestiti con poca lucidità sotto porta. Pellegrino nel primo tempo e Man nel finale, gli stessi protagonisti in negativo della sfida contro i biancocelesti, hanno sciupato due palle gol pesanti come macigni. Situazioni che avrebbero potuto cambiare l’inerzia di una gara scorbutica, contro un Como cinico e attento a sfruttare le poche occasioni create.
Ma guai a puntare il dito. Perché il Parma c’è, è vivo. Non può essere un risultato a macchiare il bel percorso con il tecnico romeno in panchina. Lo ha sottolineato anche Chivu in conferenza stampa. L’anima della squadra non è venuta meno, ma è emersa con ancora più chiarezza la difficoltà nel gestire le risorse fisiche e tecniche a disposizione. L’infermeria piena - con Bernabé, Vogliacco, Estevez, Almqvist e Cancellieri ancora out - sta riducendo al minimo le alternative. E quando il calendario stringe e le gambe pesano, serve anche poter cambiare marcia dalla panchina.
Nella ripresa, Chivu si è trovato a dover gestire una situazione complessa, con risorse limitate e poche alternative realmente incisive dalla panchina. Ha dovuto fare di necessità virtù, cercando soluzioni all’interno di un contesto tattico già messo a dura prova. In un momento in cui serviva una scossa, un elemento di rottura capace di cambiare ritmo e dinamiche della gara, l’unico a offrire imprevedibilità e strappi è stato Dennis Man.
Il suo ingresso in campo ha immediatamente avuto un impatto evidente: il Parma ha alzato il baricentro, ha iniziato a creare con maggiore continuità, costringendo il Como a ripiegare e difendersi più basso. Tuttavia, ancora una volta, è mancato il colpo risolutivo. Quel guizzo finale, la zampata vincente che avrebbe potuto cambiare volto al risultato, o renderlo meno amaro, non è arrivato.
Ora, però, il tempo stringe. Il calendario non fa sconti e già all’orizzonte si profila un confronto delicatissimo contro un Empoli affamato di punti, determinato a uscire da una zona pericolosa. Il margine per non correre rischi importanti in classifica c’è, ma è sempre più sottile, e ogni passo falso rischia di pesare come un macigno. Per questo, serve fare punti con gli azzurri. Il Parma ha gioco, idee e identità. Ma ora deve ritrovare anche la freddezza per ritrovare i risultati.